E’ a guida femminile un terzo delle imprese agricole della Toscana. Sono aziende strutturate; e lavorano nell’olivicoltura, frutticoltura e vitivinicoltura. A svelarlo è una ricerca dell’Istituto di Programmazione Economica della Toscana, presentata nel corso di una iniziativa nell’ambito della Toscana delle donne, organizzata da Regione Toscana.
Dimensione più piccola rispetto a quelle maschili
Le aziende agricole femminili in Toscana si caratterizzano per una dimensione media più contenuta rispetto a quelle guidate da uomini (10 ettari contro 13,7). In generale gli uomini guidano le realtà più grandi. Lavorano in prevalenza nelle colture legnose agrarie mentre il vivaismo è un settore prettamente maschile. Molte lavorano nell’olivicoltura e nella frutticoltura; buone quote anche nella vitivinicoltura. L’incidenza delle donne che si dedicano ad attività connesse, come agriturismo ed energia solare, è leggermente superiore a quella maschile (16% contro 15%).
Crescono le competenze e la professionalizzazione
Sul fronte delle competenze, le imprenditrici mostrano livelli di istruzione variegati: il 24,8% ha un diploma tecnico agrario, e il 9,9% ha una laurea agraria, un dato superiore alla media maschile. Questi numeri evidenziano una crescente professionalizzazione delle donne nel settore.
L’indagine sottolinea anche che una maggiore propensione a investire in sostenibilità, ad esempio, tramite pratiche di agricoltura biologica (37,1%) o riduzione degli input chimici (33,8%); ma anche che devono affrontare ostacoli significativi, come la difficoltà di accesso al credito (57%) e la bassa redditività (47,8%). (redtm)