L'ultima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso di Firenze
Si prepara ad aprire il salone Pitti Uomo alla Fortezza da Basso di Firenze (dal 14 al 17 gennaio), il più importante al mondo per la moda maschile, che in questa 107esima edizione ospita 790 marchi (un centinaio quelli toscani) che presentano le collezioni per l’autunno-inverno 2025-2026, per il 46% in arrivo dall’estero. I visitatori dell’ultima fiera invernale sono stati 20mila (di cui 13mila compratori), che si spera di replicare anche se le condizioni di mercato, rispetto a un anno fa, sono peggiorate a causa di guerre, rallentamento di economie-chiave come Germania e Cina, aumento dei prezzi e, sopra tutto, le difficoltà del mercato della moda.
La crisi del settore moda si fa sentire
Lo slittamento del Pitti Uomo dalla tradizionale data post-Epifania alla settimana successiva – dettato dal riposizionamento della fashion week di Parigi e dalla volontà di continuare a stare “agganciati” alle sfilate di Milano, che si svolgono subito dopo Firenze, per agevolare i compratori extraeuropei – avrebbe potuto dare un po’ di sollievo agli alberghi fiorentini che, dopo le vacanze natalizie e la partenza degli ultimi turisti, ora sono a corto di clienti. In realtà così non sarà: “Purtroppo il Pitti Uomo in questa edizione non è così scintillante – spiega Stefano Rosselli, presidente della sezione Industria alberghiera di Confindustria Toscana Centro e Costa (Firenze, Livorno, Massa Carrara) – anche per l’attuale crisi del settore moda. Molti clienti del Pitti scelgono di venire in treno in giornata, senza pernottare, mentre altri, ad esempio coloro che arrivano da lontano, magari dal Sud Italia, che prima si fermavano più notti, oggi scelgono di arrivare l’ultimo giorno, il venerdì, per poi trasferirsi in treno la sera stessa a Milano per le sfilate”.
L’occupazione media delle camere sarà al 60%
Il risultato, spiega Rosselli, è che “a Firenze ci sono ancora molte camere vuote anche se, rispetto a una decina di giorni fa, la situazione è un pochino migliorata. Alla fine credo che l’occupazione media degli alberghi, nei giorni del Pitti Uomo, non supererà il 60%”.
Negli alberghi bene il Natale, male il primo trimestre 2025
A rincuorare gli albergatori fiorentini c’è il fatto di aver avuto un’affluenza più che buona durante le festività natalizie e in genere nell’anno appena trascorso. “Abbiamo alle spalle una stagione ottima – conclude Rosselli – ma questi primi mesi del 2025 sono in frenata, il mese di febbraio sta registrando -30% e il primo trimestre sarà altalenante con presenze inferiori al 2024. Bisognerà aspettare aprile, con la Pasqua e i ponti successivi, per ricominciare a sorridere”. Tra i fattori critici c’è anche la frenata del mercato asiatico: “Gennaio e febbraio, grazie al Capodanno cinese, erano tradizionalmente mesi in cui si registravano arrivi dall’Asia, che quest’anno sono deboli”.
Silvia Pieraccini