Ora che ha fatto entrare nel capitale il fondo di private equity Azzurra Capital, il gruppo lucchese Lucart – attivo nel settore igienico e domestico con i marchi Tenderly e Tutto – punta a fare il salto dimensionale, attraverso acquisizioni o nuove fabbriche da costruire all’estero. Del resto è esattamente questo lo scenario che Massimo Pasquini, amministratore delegato e uno dei 25 membri della famiglia che controlla il gruppo cartario fondato nel 1953, aveva dipinto nei mesi scorsi, quando aveva dato mandato alla banca d’affari americana Lincoln International di selezionare un partner che potesse affiancarlo nello sviluppo.
Obiettivi di crescita e redditività
Azzurra Capital, con sede a Dubai e guidata da Stefano Marsaglia, ha stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione di una “partecipazione strategica” (si presume il 30-40%) di Pasfin SpA, la holding che controlla al 100% Lucart spa e che fa capo appunto alla famiglia Pasquini. L’accordo punta a “supportare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di crescita e redditività previsti dal piano strategico del Gruppo per i prossimi anni – afferma un comunicato – nel rispetto dei principi di sostenibilità sociale e ambientale che storicamente caratterizzano l’operato di Lucart”.
Nel 2023 il fatturato è salito a 765 milioni di euro
Lucart ha chiuso il bilancio 2023 con un fatturato di 765 milioni di euro (+6,7% sul 2022) e un ebitda superiore ai 130 milioni (da 100 milioni) e ha appena approvato la semestrale 2024 con buoni risultati. Il gruppo, che ha una capacità produttiva di 400mila tonnellate all’anno, oggi impiega più di 1.700 persone in dieci stabilimenti produttivi (cinque in Italia, uno in Francia, uno in Ungheria, due in Spagna e uno in Regno Unito), due centri logistici e una società commerciale in Germania. Le attività sono distribuite su tre aree di business (away from home, consumer e business to business) con brand come Tenderly, Tutto, Grazie EcoNatural e Smile (mercato consumer) e Lucart Professional, Fato e Velo (mercato away from home).
Espansione in nuovi Paesi
Ora il gruppo potrebbe pensare a un’espansione produttiva in nuovi Paesi, magari anche fuori dall’Europa: il settore della carta tissue (per usi igienici e domestici) si sta consolidando a livello internazionale, e per conquistare nuove quote di mercato è fondamentale essere presenti con stabilimenti nei Paesi di sbocco.
Silvia Pieraccini