Tre cooperative di consumatori, tutte e tre a marchio Coop, sono troppe nel Centro Italia, soprattutto in una fase di mercato in cui la concorrenza delle altre catene è forte e il potere d’acquisto delle famiglie è debole. E soprattutto in un contesto in cui alcune tra queste tre cooperative – che sono Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, ormai dimezzata dalla vendita di 30 negozi toscani a Unicoop Firenze – c’è chi non se la passa troppe bene dal punto di vista economico-finanziario.
Aggregazione con la supervisione di Unicoop Firenze
Ecco dunque il percorso ideato dal sistema Legacoop, cui tutte aderiscono: fondere Unicoop Tirreno – ormai risanata dopo un percorso complicato, che ha richiesto l’aiuto di Unicoop Firenze, e da sei mesi guidata da nuovi vertici (Simonetta Radi presidente, Gianni Tarozzi direttore generale) – con Coop Centro Italia, rimasta a presidiare Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo, sotto la supervisione di Unicoop Firenze, la “sorella maggiore” e la più ricca. Unicoop Firenze intanto aiuterà le altre due cooperative facendo sinergie nei servizi e – una volta chiarito il piano industriale – deciderà se e come prendere parte all’operazione, probabilmente acquisendo alcuni negozi di Unicoop Tirreno così da rafforzarsi ancora in cambio di concessione di finanza utile all’operazione di fusione a due.
Obiettivo a tre anni, entro il 2027
Certo è che l’obiettivo dei prossimi tre anni, indicato in un comunicato, è “costruire una grande cooperativa competitiva e forte di 800mila soci”. La società frutto dell’aggregazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia si chiamerà Unicoop Etruria e avrà una governance duale, con la divisione tra consiglio di sorveglianza (i soci) e consiglio di gestione . Il percorso è stato deliberato dai rispetttivi cda e presentato ai soci e ai sindacati. Nel mese di febbraio si svolgeranno le assemblee dei soci.
Unicoop Tirreno, con sede a Piombino, è nata 80 anni fa e oggi ha 510 mila soci, 3.500 dipendenti e 98 supermercati in Toscana, Lazio e Umbria. Coop Centro Italia ha oltre 270 mila soci, 2.300 lavoratori e 76 punti vendita in Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. La loro unione darà vita ad una delle più grandi cooperative di consumo in Italia.
Un documento programmatico dice di cambiare modello
All’origine dell’operazione c’è un documento programmatico approvato dal Distretto Coop Tirrenico nel settembre scorso, che punta su sinergie produttive, sociale e economiche tra cooperative, per rafforzare il ruolo di punto di riferimento per i servizi della popolazione.
Parla di operazione diretta a un “riposizionamento favorevole sia in termini di prodotto che di prezzo” Antonio Bomarsi, presidente di Coop Centro Italia, mentre per Simonetta Radi, presidente di Unicoop Tirreno, “Unicoop Etruria continuerà a evolversi e per farlo ripartirà dalle proprie origini che oggi più che mai risultano attuali e vitali”. Per Roberto Negrini, presidente del Distretto Coop Tirrenico, “l’aggregazione di due realtà importanti come Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia è un passo fondamentale per dare risposta alle nuove esigenze economiche e sociali del nostro territorio”.
Silvia Pieraccini