Dopo essersi innamorato del mare dell’Argentario (dove possiede una villa) e aver deciso di creare qui un gruppo alberghiero di lusso, il finanziere svedese Conni Jonsson, fondatore e presidente del fondo d’investimento Eqt Partners e proprietario di due alberghi in patria, aggiunge un tassello strategico al suo progetto di ospitalità: l’agriturismo Fattoria La Capitana, a Magliano (Grosseto), formato da una villa di fine ‘700 con 16 camere e vista mozzafiato sul golfo dell’Argentario, acquistato mesi fa (e oggi chiuso), sarà completamente ristrutturato per essere inserito nel circuito turistico di alto livello. La proprietà conta 22 ettari, di cui 3,5 di vigneti, 8 ettari di oliveti, un orto coltivato dall’associazione locale Orto Giusto che impiega persone con disabilità (i prodotti agricoli già oggi vengono utilizzati nel ristorante dell’hotel La Roqqa).
Offerta turistica di alto livello al mare e in campagna
L’obiettivo di Jonsson, titolare della svedese Qarlbo che controlla la società italiana Erqole, è costruire un’offerta turistica variegata, in modo da proporre agli ospiti internazionali esperienze al mare e in campagna a mezz’ora di distanza, allungando la stagionalità in una zona della Toscana che oggi “vive” soprattutto d’estate.
Un investimento da 100 milioni di euro
L’investimento nella fattoria La Capitana si aggiunge a quelli già realizzati da Jonsson in questi anni, per un totale di 100 milioni di euro previsti a fine lavori, nel 2026: si tratta dell’acquisto dell’ex albergo Don Pedro di Porto Ercole, trasformato nell’hotel di design ‘La Roqqa’, aperto nell’agosto scorso; dell’ex stabilimento di sardine Cirio sempre a Porto Ercole, che sarà presto trasformato in hotel cinque stelle; del Tris hotel-residence di Orbetello, che d’estate servirà come alloggio per i dipendenti degli alberghi; e degli stabilimenti balneari Le Viste e Riva del Marchese a Porto Ercole, che quest’anno verranno uniti in un unico beach club, Isolotto, e arricchiti di due ristoranti, una palestra sul mare, un centro massaggi.
Entro l’anno al via i lavori nell’ex stabilimento di sardine Cirio
Il progetto, come ha spiegato sul Sole 24 Ore il manager Flavio Bucciarelli, presidente di Erqole e amministratore delegato hospitality di Qarlbo, è pronto a decollare. L’iter urbanistico dell’ex-Cirio, che ha visto alternarsi diversi progetti prima di arrivare all’accordo col Comune di Monte Argentario e la Soprintendenza, è ora – dopo cinque anni – vicino al traguardo. La variante urbanistica è stata adottata dal Consiglio comunale ed è nella fase delle osservazioni, cui poi seguirà l’approvazione definitiva. “Entro l’anno dovrebbero partire i lavori con la previsione di aprire l’hotel per la stagione estiva 2027”, ha annunciato Bucciarelli.
Il nuovo progetto è firmato dall’architetto fiorentino Marco Casamonti (lo stesso della cantina Antinori in Chianti Classico e del Viola Park della Fiorentina) che “ha fatto un grande lavoro – sottolinea Bucciarelli – per integrare la nuova struttura con la costa, sviluppando idee originali”: le camere sono state ridotte a 30, sono previsti un giardino e una piscina con vista mare sul tetto dell’hotel, e un centro benessere da 1.000 metri quadrati. La caratteristica sagoma dell’ex-Cirio, fabbrica dismessa da più di 40 anni rimasta una ferita aperta sulla destinazione più prestigiosa della Maremma, scomparirà per sempre.
Rispetto per le persone e per l’ambiente
“Alla base del nostro progetto – spiega Bucciarelli – c’è il rispetto per il territorio, per le persone e per l’ambiente, una visione che lo differenzia da tanti altri del settore. Per questo gran parte del personale che abbiamo assunto per l’hotel ‘La Roqqa’ proviene dall’Argentario, tra cui alcune figure che lavoravano all’estero e hanno deciso di tornare ‘a casa’”. La selezione per la prossima stagione sta per partire: “Cercheremo altre 50 figure nel prossimo recruitment day organizzato in collaborazione con l’ufficio Invest in Tuscany della Regione Toscana, che è stato prezioso nell’accompagnarci in questo investimento”. I contratti dei dipendenti prevedono due giorni liberi a settimana. “Finora non abbiamo avuto difficoltà nel trovare personale perchè, sapendo delle condizioni che applichiamo, molti bussano alla nostra porta”.
Silvia Pieraccini