La filiera toscana (e italiana) della pelle si lascia alle spalle un anno in flessione e spera nella ripresa almeno a fine 2025. Un test importante sarà quello dei prossimi giorni – dal 23 al 27 febbraio – quando a Fiera Milano Rho si svolgeranno i saloni Micam, Mipel, TheOneMilano special by Micam e Lineapelle, organizzati dalle associazioni federate in Confindustria Accessori Moda, ai quali parteciperanno decine e decine di aziende toscane della concia, pelletteria, calzature, abbigliamento in pelle.
La filiera pelle ha perso 2,8 miliardi di euro nel 2024
Il fatturato preconsuntivo delle aziende italiane della filiera pelle (stime Confindustria Accessori Moda) si è fermato nel 2024 a 30 miliardi di euro, in flessione di 2,8 miliardi rispetto al 2023 (-8,6%). L’export è stato di 25 miliardi di euro (-8,2%), mentre l’import è sceso a 11,5 miliardi (-4,5%). “In questo periodo la significativa riduzione degli ordinativi, sia nazionali che esteri, dovuta a un contesto economico e geopolitico incerto, ha gravemente influenzato i livelli di attività delle imprese”, afferma l’associazione confindustriale.
Contrazione di quasi seimila addetti
Le difficoltà del settore si riflettono sui livelli occupazionali. Nel 2024 si prevede, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, una contrazione di oltre 5.900 unità rispetto a dicembre 2023 (-4,1%), portando la forza lavoro a scendere sotto i 140.000 addetti. “Esplosa” anche la cassa integrazione nella filiera pelle: nel 2024 sono state autorizzate 36 milioni di ore, con un incremento del 128%.
Confindustria Accessori Moda chiede l’intervento del Governo
“La situazione delle imprese del comparto è particolarmente complessa – afferma Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda – e l’inizio del 2025 non ha ancora mostrato i segnali di ripresa che speravamo. Tuttavia proprio in questo momento sentiamo il dovere di mantenere la fiducia: le fiere che stanno per iniziare rappresentano un’opportunità unica, una vetrina internazionale grazie alla presenza di buyer provenienti da tutto il mondo”. Ma Ceolini ritiene necessario anche l’intervento del Governo “per sostenere il comparto ed evitare di perdere manodopera, lavoratori e posti di lavoro”. Gli strumenti ipotizzati sono un’estensione della cassa integrazione speciale per il 2025, soluzioni che semplifichino l’accesso al credito, la risoluzione della questione del credito d’imposta, che rimane ancora aperta. “Apprezziamo gli sforzi fatti fino ad oggi – aggiunge – ma non possiamo non evidenziare le difficoltà che stiamo ancora affrontando”.
Silvia Pieraccini