Anche il penultimo passo è compiuto: la bioraffineria Eni destinata a nascere a Livorno – con un investimento di 600 milioni di euro – dalla riconversione della storica raffineria che produce benzine, gasoli e oli lubrificanti ha ottenuto oggi, 21 novembre, dal ministero dell’Ambiente l’autorizzazione unica, passaggio fondamentale per richiedere il permesso a costruire. Il rilascio dell’autorizzazione è stato reso noto dal viceministro all’Ambiente, Vannia Gava.
La più grande operazione del gruppo Eni in Italia
Il 14 ottobre scorso era stata posata la prima pietra (anzi, il primo mattone) della bioraffineria che, a partire dal 2027, produrrà diesel biologico utilizzando oli vegetali provenienti dalle piantagioni che Eni sta sviluppando in Africa e da grassi animali e oli di scarto delle raccolte domestiche. La riconversione industriale da oltre 600 milioni di euro è la più grossa operazione che il gruppo energetico ha in ballo in Italia. Al momento si sta lavorando all’allestimento del cantiere.
Silvia Pieraccini