Arriva un aiuto per il settore moda alle prese col rallentamento degli ordini e la crisi occupazionale, che colpisce soprattutto le piccole aziende subfornitrici. Il Consiglio dei ministri di lunedì 21 ottobre ha dato il via libera all’integrazione al reddito dei lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, che hanno fino a 15 dipendenti e operano nei settori tessile, abbigliamento e calzaturiero.
L’ammortizzatore potrà essere pagato direttamente dall’Inps
Secondo quanto spiega un comunicato del ministero del Lavoro, si tratta di otto settimane di cassa integrazione in deroga da utilizzare nel 2024. Come ulteriore misura di sostegno – afferma la nota – si prevede che “l’integrazione salariale, ordinariamente erogata dal datore di lavoro al dipendente e poi rimborsata dall’Inps, potrà essere pagata direttamente dall’Istituto previdenziale nel caso in cui esistano serie e documentate difficoltà finanziarie“.
La concia e la pelletteria sono coperti dal provvedimento?
Resta il dubbio sul fatto che la cassa in deroga copra anche i settori della concia e della pelletteria – che in Toscana sono quelli in cui la crisi è più forte – che non sono stati menzionati nel comunicato ministeriale accanto a tessile, abbigliamento e calzaturiero. La Regione Toscana (che nella serata di martedì 22 ottobre ha criticato il fatto di non essere ancora stata informata dal Governo sui provvedimenti presi, annunciati da parlamentari del centrodestra) ha lamentato in un comunicato la durata dell’ammortizzatore, considerata troppo breve (quando l’ente regionale pensava si trattasse di dieci settimane, mentre in realtà sono otto), e chiedendo che sia prolungata al 31 dicembre 2025. “Auspichiamo che concia e pelletteria siano incluse, anche se non espressamente menzionate”, ha sottolineato anche la Regione sollecitando la proroga degli ammortizzatori previsti nella scorsa legge di bilancio per i dipendenti delle aziende con più di 15 dipendenti e tornando a chiedere un tavolo congiunto sul settore moda per gestire la crisi del settore e il suo rilancio.
Silvia Pieraccini