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13 febbraio 2024

Terme di Montecatini in vendita per 42 milioni (ma sui pezzi pregiati c’è la prelazione degli enti pubblici)

L’asta si terrà il 16 luglio prossimo. Sul mercato (in un lotto unico) tutti gli stabilimenti termali, negozi, marchi, concessione mineraria.

Silvia Pieraccini

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Le Terme Tettuccio a Montecatini, tempio dell'architettura Liberty

Le Terme Tettuccio a Montecatini, tempio dell'architettura Liberty

La gloria del passato è svanita, insieme con le velleità di rilancio da parte della proprietà pubblica (Regione al 66%, Comune di Montecatini al 34%). Dopo aver evitato per un soffio il fallimento, ed essere state ammesse al concordato preventivo, ora le Terme di Montecatini vanno all’asta. Il liquidatore giudiziale, Enrico Terzani, ha pubblicato l’avviso di vendita sul sito Internet della società.

Un lotto unico da 42,1 milioni di euro

Nel lotto unico messo in vendita dal Tribunale di Pistoia per un importo-base di 42 milioni e 158mila euro ci sono tutti gli stabilimenti termali – dalle Terme Tettuccio, tempio dell’architettura Liberty specializzate nella cura idropinica, alle Terme Redi col reparto di fango-balneoterapia; dalle Terme Leopoldine, con lo scavo delle piscine progettate dall’architetto Massimiliano Fuksas e mai completate, alle Terme Excelsior, fino alle Terme Regina, Tamerici, Salute, Torretta – ma anche istituti di cura, palazzine, acquedotti, serre, un’edicola, negozi, parchi, e poi beni mobili, marchi e la concessione mineraria per l’acqua termale rilasciata dalla Regione Toscana fino al 2033. In tutto si tratta di una ventina di immobili.

Il vincolo storico dà luogo alla prelazione pubblica

Gran parte degli stabilimenti termali sono vincolati dal ministero dei Beni culturali, che dunque detiene una prelazione in caso di vendita (esercitabile entro 60 giorni dal ricevimento della denuncia di trasferimento) che può essere trasferita agli enti territoriali interessati. Il pallino potrebbe quindi passare alla Regione Toscana e al Comune di Montecatini, che a fine 2022 avevano deliberato l’acquisto di alcuni immobili (le Terme Tettuccio, Regina e Excelsior per 16,4 milioni di euro da parte della Regione; le Terme Torretta per due milioni di euro da parte del Comune) per supportare il piano concordatario e evitare così il fallimento della società. L’obiettivo è andato a buon fine. Ma cosa faranno i due enti territoriali nel caso in cui, entro il 16 luglio prossimo, arrivino delle offerte per il pacchetto termale completo? Eserciteranno o no il diritto di prelazione?

L’esercizio della prelazione apre la strada al recesso dell’aggiudicatario

Se il ministero dei Beni culturali, la Regione o il Comune dovessero esercitare il diritto di prelazione su alcuni dei beni in vendita, questi saranno estromessi dal trasferimento, ma sarà anche fatta salva la facoltà dell’aggiudicatario di recedere dal contratto. L’asta si terrà il 16 luglio partendo dall’offerta più alta, con rilancio minimo di 500mila euro. Impossibile dire come andrà a finire. A Montecatini si dice che ci siano già gruppi interessati all’acquisto, ma il passato insegna che tagliare il traguardo non è facile.

Autore:

Silvia Pieraccini

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