23 novembre 2024

Logo t24Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Impresa

22 novembre 2024

Viaggia la camperistica senese

Prima c’è stato il boom del dopo Covid, poi la carenza di forniture. Ecco quali sono adesso le prospettive del comparto motore della Valdelsa.

Carlo Pellegrino
La produzione di camper in Valdelsa (Siena).

La produzione di camper in Valdelsa (Siena).

Un comparto da quasi un miliardo di fatturato e da circa 1.130 occupati che oggi producono 55 camper al giorno. Bastano questi dati per raccontare la centralità di un settore cruciale per la Valdelsa e per tutta la provincia senese. La camperistica continua a tirare, nonostante le difficoltà di Stellantis con la riduzione nella realizzazione di chassis, i telai sui quali il mezzo viene costruito. E a rappresentare un motore per l’economia della Toscana centrale.

Il boom delle richieste nel dopo Covid

I numeri registrati durante l’ultima fase della pandemia sono un ricordo e non potrebbe essere altrimenti: le richieste esplosero per l’ansia da vacanza, meglio se in sicurezza e lontano dal rischio di contagi, che prese il sopravvento. In quel periodo l’unico problema era riuscire a reperire materie prime sufficienti per far fronte a tutte le richieste e gli stabilimenti sfornavano mezzi a pieno regime. Ora che la domanda è inevitabilmente scesa, si tratta di trovare un equilibrio tra esigenze produttive e tutela dei lavoratori

Poggibonsi il cuore pulsante del settore

A fare in qualche modo da capofila a questo vivace settore che ha il suo cuore pulsante nell’area industriale di Poggibonsi è Trigano, la multinazionale francese della quale oltre a Trigano e a Trigano Servizi fanno parte anche Sea Società Europea Autocaravan e Luano Camp: il gruppo in totale impiega mille persone. A queste vanno aggiunti i circa 130 dipendenti di Giotti Line. Il fatturato del gruppo Trigano è di circa 800 milioni solo in Valdelsa, quello di Giotti Line supera i 100 milioni; l’indotto stimato si aggira attorno ai 250 milioni.

La produzione frena gli occupati nel settore

Una flessione estiva ha portato a una riduzione della forza lavoro impiegata. Trigano non ha confermato i 48 contratti a tempo determinato dopo le assunzioni di inizio anno necessarie per far fronte alle crescenti commesse. La produzione di camper è così passata da 24 a 19 al giorno, mentre le altre aziende hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Due settimane per Sea Camp tornata a 10 camper al giorno dopo essere salita a 12; tre settimane per Giotti Line rimasta a 12; un mese per Luano Camp che oltre ai problemi con il reperimento di chassis ha rivisto anche alcune strategie commerciali passando da 18 a 16 e infine a 14 mezzi.

Si intravedono prospettive di crescita nei prossimi mesi

La produzione aveva toccato prima dell’estate i 66 camper al giorno, ora si ferma a 55, ma con nuove prospettive di crescita nei prossimi mesi, tanto che Trigano ha già previsto di richiamare in servizio dal 13 gennaio i 48 lavoratori a termine non confermati. Dipenderà anche dalla situazione di Stellantis, dalle prossime scelte della multinazionale e dalle possibili ricadute sul settore della camperistica valdelsana e del resto dell’Italia, a cominciare dai vicini stabilimenti della Valdelsa fiorentina e della Val di Pesa: eventuali carenze di chassis solo in parte potrebbero essere colmate da accordi con Ford o altri produttori. In una situazione generale non favorevole il mercato del camper continua però a essere florido e questo rappresenta la maggiore garanzia per il futuro.

Posizioni divergenti fra organizzazioni sindacali

C’è poi una lotta sindacale piuttosto intensa tra Fim Cisl, la sigla maggioritaria all’interno di tutti gli stabilimenti, e Fiom Cigl. Fim Cisl si è affidata molto alla contrattazione di secondo livello, allungando le proroghe dei contratti a termine che dalle attuali quattro previste dalla legge sono passate a sei (ma sempre mantenendo il limite dei 24 mesi) pur di evitare il ricorso a lavoro in somministrazione e staff leasing. Per Fiom Cgil questa pratica ha portato a un progressivo arricchimento dell’azienda a scapito dei lavoratori, mentre Fim Cisl rispedisce al mittente le accuse definendole strumentali e ideologiche e rivendica la bontà di una decisione che ha permesso a Trigano di evitare la cassa integrazione. Una tensione che solo in parte potrà essere ammorbidita dalla nuova importante commessa che Trigano ha incassato e che porterà, come ricordato, al riassorbimento di una cinquantina di lavoratori rimasti al momento fuori dal ciclo produttivo.

Autore:

Carlo Pellegrino

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Impresa

22 novembre 2024

Moda, nasce un altro polo di terzisti (di scarpe) e acquisisce 4 aziende toscane

Leggi tutto
Impresa

21 novembre 2024

Livorno, la Bioraffineria Eni da 600 milioni ottiene l’autorizzazione unica

Leggi tutto
Impresa

21 novembre 2024

Santa Croce, la conceria Ausonia al colosso cinese Henan Prosper

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci