Le maggiori criticità si sono viste a Sesto Fiorentino con l’esondazione del torrente Rimaggio, ma anche nel resto della Piana fiorentina, a Scandicci, Bagno a Ripoli, fino alla Valdisieve e al Mugello, con segnali preoccupanti anche dall’Ombrone pistoiese, e con l’Arno che ha costretto a ricorrere alle casse di espansione. La nuova ondata di maltempo che ha colpito la Toscana, con forti piogge che hanno portato a esondazioni e frane, fin qui non ha prodotto danni ingenti, ma le precipitazioni non sono finire e l’allerta rimane rossa.
Si mobilita la Protezione civile nazionale
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha attivato la colonna mobile della Regione Toscana e ha richiesto lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, con il decreto che poi è stato firmato nel pomeriggio dal ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Secondo il bollettino della Sala operativa della Protezione civile, la pioggia continuerà fino intorno alle 1 di stanotte, in particolare da Livorno fino al Mugello passando per le province di Pisa, Prato, Pistoia, Lucca e Firenze; dopo un’attenuazione, è prevista una ripresa nella mattinata di sabato.
Vista la situazione, molti negozi e aziende nelle aree toccate dal maltempo, a macchia di leopardo, hanno deciso di anticipare la chiusura, come la Piaggio di Pontedera dove non è entrato al lavoro in fabbrica il turno delle 14, come quello delle 21: una decisione presa “non solo per l’allerta rossa in atto – ha fatto sapere l’azienda in giornata – ma in considerazione anche della difficoltà di raggiungere la fabbrica e potenzialmente tornare a casa da parte dei dipendenti, a causa dello sfondamento degli argini di diversi affluenti dell’Arno”.
Dal Rimaggio alla Sieve, ancora esondazioni
La situazione più delicata si è avuta a Sesto Fiorentino, dove il Rimaggio – un torrente di modesta portata che attraversa il centro cittadino – ha rotto un argine in piazza del Mercato, riversando acqua e fango nelle vie circostanti, sommergendo auto, allagando case, negozi e la cripta della chiesa di San Martino. Sempre nella piana fiorentina il maltempo ha spinto Andrea Tagliaferri, sindaco di quella Campi Bisenzio colpita dall’alluvione di novembre 2023, a emanare un’ordinanza per chiudere tutte le attività produttive, negozi e aziende: la situazione peggiore si è registrata nella zona di San Donnino, a causa della piena del fosso Macinante. Poco distante, Prato ha deciso di chiudere tutte le attività commerciali e produttive della città fino alla mezzanotte.
Altro corso d’acqua esondato è la Sieve, in Mugello, con esondazioni localizzate o allagamenti stradali delle zone limitrofe al fiume: ma anche a Pontassieve il fiume è esondato in località Ponte a Vico, a monte dell’abitato cittadino. Sono state attivate dalla protezione civile toscana le casse d’espansione sull’Ombrone Pistoiese, in località Ponte alle Vanne, per alleggerire il colmo di piena.
L’Arno è sotto osservazione
La grande paura è come sempre per l’Arno, ma il colmo di piena della sera per Firenze, a un livello di 4,29 metri all’idrometro degli Uffizi 3, è sotto il secondo livello di guardia fissato a 5,50 metri, con l’invaso di Bilancino al colmo. Nel pomeriggio a Pontedera e Pisa aveva già raggiunto il secondo livello di guardia, per cui è stata aperta la cassa di espansione della Roffia a San Miniato (Pisa) e il bacino del canale Scolmatore per alleggerire la portata di piena su Pisa. Nell’arco di ventiquattr’ore, si legge in una nota di Palazzo Vecchio, la protezione civile del Comune ha attivato, complessivamente, 23 squadre che hanno visto impegnati 15 tecnici e una quarantina di volontari. La centrale operativa di via dell’Olmatello ha ricevuto 1370 chiamate. Le segnalazioni sono state 55, gli interventi 52.
Leonardo Testai