L’operazione di aumento di capitale da 2,5 miliardi di Banca Mps, come previsto, si è completata con la sottoscrizione integrale delle nuove azioni. Il nuovo capitale sociale di Rocca Salimbeni, secondo quanto comunicato dall’istituto, risulta quindi pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale. L’operazione condotta dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio era indispensabile nell’ottica della futura riprivatizzazione del Monte.
L’esercizio dei diritti inoptati venduti in Borsa dell’aumento di capitale di Mps ha portato alla sottoscrizione di ulteriori 29,46 milioni di azioni circa, per un controvalore di 58,9 milioni di euro, portando la copertura della ricapitalizzazione da parte del Mef, dai subgaranti e dei sottoscrittori dell’aumento al 96,3%. Le otto banche del consorzio di garanzia (BofA, Citigroup, Credit Suisse, Mediobanca, Banco Santander, Barclays Bank, Societe Generale, Stifel) e il fondo Algebris di Davide Serra, garanti dell’aumento, si accollano dunque azioni per il 3,7% dell’aumento di capitale, e un controvalore di poco più di 93 milioni di euro.
A fianco del Mef, che rimane socio di controllo con il 64,2% del capitale, un 10% circa sarà in mano a partner industriali: Axa con quasi l’8%, Anima con circa l’1% e Nexi con lo 0,8%. Fondazioni bancarie (fra cui alcune toscane) e Casse previdenziali dovrebbero attestarsi fra il 4% e il 5%: nel dettaglio, la quota di partecipazione di Fondazione Mps nella sua conferitaria passa dallo 0,003% allo 0,40% circa del capitale sociale. A Ion dovrebbe essere andato un altro 2% circa a fronte di un investimento sui 50 milioni. Quote nell’ordine dell’1% dovrebbero restare in capo ad Algebris e all’imprenditore Denis Dumont.