Il processo di ‘desertificazione bancaria’, che preoccupa i sindacati e ha spinto la Regione Toscana a istituire un osservatorio ad hoc, non si ferma: dal 2023 al 2024, secondo i dati diffusi dalla Fisac-Cgil regionale, si sono persi 42 sportelli bancari (-2,7%, non dissimile dal -2,4% nazionale). La maggior parte di questi sono su Firenze (dieci), ma sono le province geograficamente più piccole della Toscana a segnare la percentuale maggiore di banche perdute come Prato (-7,4%) o Massa Carrara (-3,9%).
Oggi gli sportelli bancari in Toscana sono 1.470, contro i 2.269 del 2015: in nove anni -35% con Pistoia (-46,2%) e Prato (-45,6%) che segnano le peggiori performance, seguite da Arezzo (-37,1%), Massa Carrara (-36,2%), Lucca (-35,6%), Firenze (-35,2%), Siena (-32,7%), Livorno (-32%), Pisa (-31%), Grosseto (-26,4%).
Londa e Sambuca Pistoiese rimangono senza banca
Con riferimento al numero di sportelli ogni 100.000 abitanti, indice secondo la Fisac-Cgil del livello di capillarità del servizio bancario, prosegue la riduzione per quasi tutte le realtà toscane: il dato di 40 sportelli ogni 100mila abitanti è comunque migliore della media nazionale (33 ogni 100mila abitanti). Il dettaglio per provincia conferma ancora una volta una maggiore e progressiva rarefazione nelle province più piccole come ad esempio Prato (da 26 a 24 sportelli per 100mila abitanti). Due comuni toscani, dal 2024, non hanno più una filiale, e sono entrambi piccoli comuni nelle cosiddette ‘aree interne’ della Toscana; uno nella provincia di Firenze (Londa) e uno in quello di Pistoia (Sambuca Pistoiese).
“La chiusura delle filiali ormai non interessa più soltanto le aree interne – sostiene Paolo Cecchi, segretario generale di Fisac Cgil Toscana – ma altresì le zone cittadine e l’area metropolitana di Firenze. Gli esiti dell’avvio del cosiddetto Risiko bancario sono ancora al di là da poter esser previsti e valutati ma, certamente, determineranno un’accelerazione nella chiusura degli sportelli, visto la probabile riduzione e semplificazione dei player bancari e finanziari nel nostro paese. Lo stesso forte investimento nella digitalizzazione dei processi da parte delle banche costituisce un’altra causa della desertificazione; al riguardo, occorre accelerare nel ridurre i gap di conoscenza e consapevolezza finanziaria da parte dei cittadini toscani, anche al fine di evitare che lo sviluppo dell’internet banking moltiplichi le frodi e le truffe online”. (lt)