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Banche

28 aprile 2025

Banco Fiorentino, utile 2024 in lieve calo (35,1 milioni) ma più solidità in vista di anni difficili

Avviata l’integrazione con i dieci sportelli della Banca Pisa e Fornacette (che non appaiono nel bilancio 2024). In leggero calo gli impieghi.

Silvia Pieraccini

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Il cda del Banco Fiorentino

Il cda del Banco Fiorentino

Anno “molto complesso”; “contesto sfidante”; “operatività particolarmente difficile”. Il Banco Fiorentino, istituto di credito cooperativo del Gruppo Iccrea che riunisce Mugello, Impruneta e Signa, si lascia alle spalle un 2024 caratterizzato da una contrazione generalizzata della domanda di credito, per l’impennata dei tassi di interesse e le incertezze legate alla situazione geopolitica internazionale, ma che – secondo i suoi vertici, il presidente Paolo Raffini e il direttore generale Davide Menetti – ha visto “un ulteriore rafforzamento della banca in tutti gli indicatori vitali, nei profili di rischio e performance e nella solidità patrimoniale”. Questo consentirà di affrontare l’acquisizione degli sportelli di Banca Pisa e Fornacette “con la forza e le risorse necessarie per garantire la messa in sicurezza della nuova realtà – afferma Menetti – e per sviluppare la nuova area territoriale”. L’integrazione dei dieci sportelli in provincia di Pisa è partita nel febbraio scorso.

Calano gli impieghi, cresce la raccolta

Il bilancio 2024 del Banco Fiorentino, appena approvato dal consiglio di amministrazione e destinato all’assemblea dei soci del 4 maggio, non incorpora dunque i “nuovi arrivati” e vede un lieve calo dell’utile (da 36,4 a 35,1 milioni di euro) e degli impieghi a famiglie e imprese (da 843,8 a 822,6 milioni). Cresce leggermente la raccolta (da 1,6 a 1,7 miliardi di euro).

Il patrimonio netto sfiora i 304 milioni

Il Gross Npl ratio si riduce al 4,1%; il deteriorato netto si attesta a 5,6 milioni, il Texas ratio si posiziona all’1,9% e il tasso di copertura del deteriorato è dell’83,8%. Il Cost income ratio si attesta al 49,1%, ma per effetto dell’accantonamento straordinario al Fondo esodo per il personale dipendente (pari a 3,5 milioni) l’indice restated è del 44,43%. Il Roe è pari al 12,31%. I coefficienti patrimoniali si rafforzano: il Cet1 ratio è pari al 38,46% e il patrimonio netto raggiunge i 303,95 milioni di euro.

All’orizzonte anni ancora più complessi

“Sono numeri significativi, ottenuti in un contesto particolarmente sfidante – afferma il presidente – e rappresentano un ulteriore rafforzamento della banca in vista di anni che si prospettano certamente più complessi, a causa di molteplici fattori: economici, geopolitici e di politica monetaria. Il risultato di quest’anno ci rafforza ulteriormente e ci permetterà di continuare a essere ancor di più un punto di riferimento per i nostri territori”.

Autore:

Silvia Pieraccini

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