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25 settembre 2024

Baze, startup fiorentina contro lo sfruttamento di colf e badanti

Con oltre 6mila lavoratori attivi, 400mila euro in stipendi regolari, si punta a ridurre il tempo di recruiting e il turnover dei dipendenti.

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Il lavoro domestico in Italia rappresenta un settore cruciale, ma al contempo uno dei più esposti a forme di sfruttamento e precarietà. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Domina, il 51,8% dei lavoratori domestici opera in condizioni di irregolarità, un dato impressionante se confrontato con l’11,3% degli altri settori. Questo fenomeno coinvolge oltre 4 milioni di persone, tra lavoratori e datori di lavoro, e genera gravi ripercussioni economiche e sociali. Le famiglie italiane spendono ogni anno circa 6,6 miliardi di euro per il lavoro domestico irregolare, a cui si sommano i 7,7 miliardi destinati al lavoro regolare. Ma il costo del lavoro nero non si limita all’aspetto economico: priva infatti i lavoratori delle tutele legali e previdenziali, creando un clima di incertezza e insicurezza, e sottrae allo Stato risorse fiscali fondamentali.

Obiettivo: contrastare la precarietà e il lavoro nero

Con l’intento di contrastare la precarietà e lo sfruttamento di colf, tate, badanti e baby sitter e semplificare la gestione dei rapporti di lavoro domestico, nasce Baze, la startup (una delle moltissime che si vanno moltiplicando) che attraverso AI e algoritmi, promuove attivamente la regolarizzazione e la trasparenza del settore.  Una piattaforma innovativa che permette alle famiglie di trovare, assumere e pagare collaboratori domestici referenziati e verificati attraverso un’app per smartphone.

Con un team di dipendenti che lavora da remoto dal Sud al Nord Italia, fino alla Thailandia e all’Argentina, Baze è stata fondata da 3 giovani imprenditori under 26,  Davide Lauria (Bologna), Nicolò Gori (Padova) e Dario Valastro (Catania) che si sono ritrovati ad affrontare in prima persona il problema con le rispettive famiglie, ovvero la ricerca estenuante di una persona affidabile che aiuti nella cura della casa. Questa esperienza li ha spinti a ideare una soluzione innovativa..

Così nasce Baze. La missione è chiara: rivoluzionare il settore domestico rendendo veloce e accessibile la ricerca di colf, tate affidabili e verificate introducendo un’innovazione digitale rispetto un settore ancora arretrato.

Ecco i numeri di Baze e le attività che svolge

Oltre 6mila lavoratori attivi, 400mila euro in stipendi regolari generati: i numeri di Baze. Da luglio 2023, Baze ha registrato una crescita esponenziale: più di 6000 lavoratori sono già attivi sulla piattaforma, con 400mila euro in stipendi regolari generati e una crescita mensile del 20% nei posti di lavoro creati. La piattaforma ha anche stretto collaborazioni con associazioni di categoria come Nuova Collaborazione e Assindatcolf firmatarie del Ccnl domestico.

Baze si occupa di ricerca e selezione: in meno di 15 minuti le famiglie ricevono i migliori candidati per la posizione lavorativa e possono svolgere videocolloqui direttamente in app in ambiente sicuro; di gestione contrattuale: l’app guida gli utenti attraverso l’attivazione dei contratti di lavoro e l’archiviazione sicura dei documenti, garantendo conformità legale e facilità nella gestione delle presenze mensili e delle buste paga; di pagamenti sicuri: pagamenti dello stipendio del lavoratore.

Per i lavoratori, Baze offre la possibilità di creare e mantenere un curriculum digitale aggiornato, accesso a offerte di lavoro su misura e notifiche istantanee per opportunità di impiego che corrispondono alle loro competenze e preferenze.

Un algoritmo di intelligenza artificiale per la piattaforma

La piattaforma utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale per pre-screening e verifica candidati rapidi, riducendo tempi e costi di ricerca e matching, e offre una gestione completa del rapporto lavorativo, inclusa la registrazione all’Inps e la gestione delle buste paga.

Con un’interfaccia intuitiva e user-friendly, l’app offre una soluzione completa che copre ogni aspetto del processo di assunzione e gestione dei lavoratori domestici.

Ovvero: Algoritmo di Smart Matching: utilizzando tecniche avanzate di machine learning, l’algoritmo ottimizza il processo di selezione abbinando famiglie e lavoratori in modo efficace e preciso; ATS Proprietario: il sistema di gestione delle candidature integra l’algoritmo di smart matching per un processo di selezione rapido e mirato, consentendo una gestione efficiente delle candidature e delle selezioni finali; Integrazione di agenti AI: Baze ha integrato funzionalità avanzate AI per migliorare l’esperienza utente e l’efficienza operativa, includendo supporto al cliente tramite chatbot, assistenza nelle vendite e selezione automatizzata dei lavoratori. e lancio di nuove features ed introduzione di wallet digitale per i pagamenti dei lavoratori: gli obiettivi futuri.

Collaboratori che lavorano da remoto in varie zone del mondo

La startup che conta 7 collaboratori che lavorano da remoto da diverse Innovazioni future include il lancio del smart matching 2.0 per migliorare ulteriormente l’efficacia della piattaforma e l’introduzione di un wallet digitale per i pagamenti dei lavoratori, facilitando transazioni rapide e sicure anche al di fuori dell’UE. Baze non solo offre un servizio, ma crea un impatto positivo sulla società, mirando a stabilire rapporti di lavoro dignitosi e duraturi, garantendo sicurezza e conformità normativa. Attraverso piani di welfare e benefit aziendali, Baze aiuta anche le aziende a ridurre significativamente il tempo di recruiting e il turnover dei dipendenti.

“La nostra visione è chiara: vogliamo che ogni famiglia e lavoratore domestico in Italia possa beneficiare della sicurezza e dell’efficienza che la tecnologia moderna può offrire”, afferma Davide Lauria, co-fondatore. “In Baze crediamo che l’innovazione sia la chiave per migliorare non solo il settore domestico ma anche la vita quotidiana di milioni di italiani. Stiamo costruendo un ecosistema tecnologico per offrire una soluzione all in one per la ricerca, l’assunzione e la gestione dei collaboratori domestici” spiegano i fondatori di Baze. (redgs)

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