E’ leader nel recupero dei metalli preziosi da computer, telefonini, marmitte delle auto e altri rifiuti industriali e ora, dopo 50 anni di attività, la Chimet di Civitella Val di Chiana (Arezzo) chiude un 2024 brillante e fissa tre nuovi traguardi.
I fattori destabilizzanti non hanno inciso sul business
“Il 2024 è stato un anno particolarmente delicato a causa di una concatenazione di fattori – afferma una nota dell’azienda – tra incertezze geopolitiche, volatilità dei mercati finanziari, rialzo del prezzo dell’oro e delle materie prime” ma, nonostante questo, l’azienda fondata nel 1974 da Sergio Squarcialupi e Vasco Morandi insieme con le famiglie Gori e Zucchi “è riuscita a migliorare gli ottimi risultati dei precedenti esercizi“. L’anno si chiude con un fatturato superiore ai 6 miliardi di euro (+40% rispetto ai 4,3 miliardi realizzati nel 2023 con un utile di 23,4 milioni di euro) e un patrimonio di oltre 420 milioni di euro.
A caccia di materie prime ‘critiche’
I prossimi obiettivi sono il recupero dagli scarti delle lavorazioni industriali delle materie prime “critiche” (tra cui Afnio, Antimonio, Arsenico, Barite, Bauxite, Berillio, Carbon coke, Elio, Feldspato, Fosforo, Niobio, Roccia fosfatica, Scandio, Spatofluore, Stronzio, Tantalio, Vanadio), che sono difficili da trovare sul mercato ma sono alla base della transizione ecologica e dell’innovazione tecnologica; il recupero dei Pgm, cioè dei metalli come platino, palladio, iridio e rutenio; l’ampliamento degli impianti fotovoltaici per soddisfare gran parte del fabbisogno energetico.
Occhi puntati sulle marmitte delle auto
«Lo sfruttamento di materiali e scarti a fine vita – spiega l’amministratore delegato Luca Benvenuti – è uno dei modi per attestarsi in una posizione strategica per un Paese o per una comunità, come quella europea, intrinsecamente povera di miniere e materie prime. A fare la differenza è sempre più una filiera di affinazione efficace, efficiente e rispettosa dell’ambiente, dunque è doveroso imparare a fare “refining” su tutto”. In particolare il parco auto circolanti promette bene: “In Europa nel 2021 circolavano poco meno di 250 milioni di veicoli – aggiunge Benvenuti – e possiamo stimare che entro il 2034 questo numero salga a circa 400 milioni: dunque abbiamo una miniera a disposizione solamente recuperando i metalli in circolazione. Queste sono le sfide che Chimet vuole vincere per un futuro di sostenibilità e continua crescita».
Silvia Pieraccini