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Industria

14 aprile 2025

Firmato a Roma l’accordo Beko, Siena ha tempo fino al 2027 per rinascere

“Accordo storico” secondo il ministro Urso. “Non un punto di arrivo, bensì di partenza”, ha detto il governatore Giani.

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“Il primo tempo di questa partita è stato vinto, adesso ci aspetta il secondo tempo, forse quello più importante”: le parole di Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom-Cgil di Siena, fotografano lo stato d’animo dei 299 lavoratori Beko che adesso hanno tempo fino al 2027 per veder emergere il progetto di reindustrializzazione della fabbrica di viale Toselli. L’accordo quadro fra Beko Europe, governo, Regioni e parti sociali sul piano di trasformazione industriale per l’Italia è stato firmato al Ministero per le Imprese e il Made in Italy, dopo l’approvazione all’88% da parte delle assemblee dei lavoratori avvenuta nei giorni scorsi.

A livello nazionale, Siena è l’unico sito che cesserà le attività produttive sotto la bandiera Beko, entro la fine dell’anno 2025. L’accordo prevede un piano di esuberi per 1.284 unità, e vincola Beko fino a fine 2027 a gestire le potenziali eccedenze esclusivamente con ammortizzatori sociali conservativi e con uscite volontarie incentivate, scivoli pensionistici di 48 mesi e buonuscite fino a un massimo di venti mensilità o di una cifra di 90.000 euro per gli ultracinquantenni che non possono agganciare i requisiti pensionistici.

“Ora cerchiamo un investitore per Siena”

“E’ un accordo importante, storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del Made in Italy”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Su Siena c’è da chiarire la questione legata alla proprietà dell’immobile – ha precisato la sottosegretaria Fausta Bergamotto – ma c’è un impegno importante sulla reindustrializzazione, infatti Beko Europe ha già individuato un advisor. Poi c’è anche un protocollo d’intesa, tra Invitalia e il Comune di Siena, a sostegno appunto di questa operazione”.

“Considero questa importante tappa non un punto di arrivo, bensì di partenza”, ha commentato a sua volta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Adesso la partita e il lavoro non si fermano – ha proseguito – ma si spostano sulla ricerca e l’individuazione di un investitore che abbia le energie e la volontà di presentare un piano di reindustrializzazione dello stabilimento. La Regione seguirà attentamente ogni passaggio accompagnando un percorso che vogliamo si concluda con un solo risultato: che a Siena questo sito torni a dare lavoro e occupazione”. “Adesso la palla passa al territorio e dobbiamo lavorare su una reindustrializzazione efficace e spendibile per il territorio di Siena”, ha aggiunto il segretario Fim Cisl Giuseppe Cesarano. “Da domani inizia un altro percorso – ha detto Massimo Martini (Uilm Uil) – e ci vedrà in pista come abbiamo fato in questi mesi per raggiungere la reindustrializzazione del sito di Siena”.

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