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30 gennaio 2025

Firenze Fiera sale a 23 milioni di ricavi (+14%) e accantona il partner. Al via accordi commerciali

Il piano industriale stand alone è quasi pronto. Dopo l’estate si terrà l’assemblea straordinaria per la ricapitalizzazione “mini”.

Silvia Pieraccini
Il nuovo padiglione Bellavista che è in costruzione alla Fortezza da Basso

Il nuovo padiglione Bellavista che è in costruzione alla Fortezza da Basso

Niente più ingresso di un socio privato, ma avvio di accordi commerciali con partner specializzati in fiere e congressi. I nomi più accreditati? Pitti Immagine da una parte, Ieg dall’altra. E’ il nuovo scenario che attende Firenze Fiera, la società che gestisce il polo espositivo-congressuale fiorentino e che ha appena varato il restyling del brand, da mesi alle prese con la dialettica tra soci (Regione Toscana, Camera di Commercio, Comune e Città metropolitana di Firenze) che ne ha ingessato il cammino. Ora – come delineato sul Sole 24 Ore del 28 gennaio – Firenze Fiera si appresta ad approvare il bilancio 2024 con numeri record e a varare la ricapitalizzazione, per poi stringere gli accordi commerciali.

Il nuovo piano industriale è quasi pronto

“Stiamo perfezionando in queste settimane il nuovo piano industriale – spiega il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini – e dopo l’estate potremo convocare l’assemblea straordinaria per dare il via alla ricapitalizzazione, che è urgente per riequilibrare gli aspetti finanziari e per migliorare il nostro profilo verso le banche”. I nodi sono legati ai debiti (contratti soprattutto per la ristrutturazione del Palazzo degli Affari) e al canone di concessione dovuto alla proprietà pubblica per l’affitto della sede espositiva della Fortezza da Basso, interessata per i prossimi cinque anni dagli importanti lavori di riqualificazione da 70 milioni di euro, che porteranno tra l’altro nuovi padiglioni (fino al 2026 il canone è scontato).

Il peso dei convegni si avvicina a quello delle fiere

Il bilancio 2024 contiene ricavi per 23 milioni di euro (+14% sul 2023) con un utile atteso di 600-700mila euro. Sarà il miglior bilancio della storia aziendale, secondo Becattini, e anche quello che segna l’avvicinamento dei convegni (ora valgono 10 milioni su 23) alle fiere. Il miglioramento dei conti aziendali ha spinto i soci ad abbandonare l’apertura del capitale a un partner industriale (già tentata un paio di volte, prima e dopo il Covid, attraverso bandi): l’aumento di capitale si limiterà ora a 10-11 milioni, di cui 6,5 stanziati dalla Regione Toscana che è il socio di maggioranza relativa (32%), e resterà aperto per un lungo periodo in modo da permettere agli altri soci pubblici di partecipare.

Alleanze con specialisti di fiere e congressi

Sul fronte fieristico la società è impegnata nell’organizzazione della mostra dell’artigianato Mida (dal 25 aprile al 1 maggio) e di Didacta Italia sull’innovazione nel mondo della scuola, che quest’anno avrà uno spin-off regionale a Riva del Garda. Lo sviluppo è affidato a nuove partnership. “Ora che l’ingresso di partner nel capitale non è più gradito ai soci – annuncia Becattini – la strategia commerciale potrà andare verso alleanze con specialisti delle fiere da un lato e dei congressi dall’altro”. I nomi più accreditati sono quelli di Pitti Immagine (che è il principale cliente di Firenze Fiera con i saloni della moda Pitti Uomo, Pitti Filati e Pitti Bimbo, del food Pitti Taste e della danza Danzainfiera, e che ha diversi soci in comune con Firenze Fiera) e di Ieg (International exhibition group che raggruppa Rimini e Vicenza) per i congressi.

Autore:

Silvia Pieraccini

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