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Sviluppo

18 febbraio 2025

Geotermia all’Enel per altri 20 anni, il gruppo investirà tre miliardi in tre nuove centrali

La Giunta regionale approva la delibera che prevede la proroga delle concessioni. Tutti i particolari.

Silvia Pieraccini
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E’ la principale fonte rinnovabile della Toscana, capace di assicurare il 33% del fabbisogno elettrico regionale (circa 6 miliardi di kwh), oltre a fornire calore che riscalda 13mila famiglie e a sviluppare un turismo di nicchia da 60mila presenze all’anno. La geotermia, finora gestita in concessione dal Gruppo Enel attraverso 34 centrali situate in Valdicecina e sul Monte Amiata, nelle province di Pisa, Siena e Grosseto, continuerà ad essere gestita dall’Enel anche per i prossimi 20 anni, fino al 2046.

Il decreto legge Energia ha permesso la proroga senza gara

La proroga delle concessioni, appena approvato dalla Giunta regionale toscana, è stata possibile grazie al Dl Energia varato dal Governo a fine 2023, che dà alle Regioni la facoltà di prorogare fino a 20 anni le concessioni geotermiche in scadenza, a fronte di un piano pluriennale di investimenti, dunque senza gara. La trattativa sviluppata dalla Toscana con Enel è stata lunga e sofferta (soprattutto per definire le compensazioni da realizzare sul territorio) e ha coinvolto i 16 Comuni geotermici.

Le opere da realizzare sul territorio valgono 400 milioni

Il piano presentato da Enel prevede quasi tre miliardi di euro di investimenti (2.988 milioni) per il revamping delle centrali esistenti e la costruzione di tre nuove centrali; quasi 400 milioni di euro (397,5) di compensazioni sotto forma di opere per il territorio (che dovranno essere decise dagli enti territoriali nei prossimi quattro mesi); royalties ai Comuni geotermici per circa 30 milioni di euro all’anno, dunque 600 milioni in 20 anni. Queste ultime due voci (400 milioni e 600 milioni) sono parte dei 4,4 miliardi di euro che Enel ha indicato come costi di gestione degli impianti nell’arco del piano pluriennale. Il contratto decorrerà dal 1 gennaio 2027 (a fine 2024 c’era stata la proroga di 1 anno, poi confermata per un altro anno).

La potenza installata arriverà a 981 megawatt

Le tre nuove centrali sorgeranno vicino a quelle esistenti, nelle zone tradizionali di attività geotermica, e porteranno la potenza installata dai 916 megawatt attuali a 981 megawatt: dei 65 Mw supplementari, 20 Mw saranno a Piancastagnaio, in provincia di Siena (la nuova centrale si chiamerà Pc6); 40 Mw a Santa Fiora, Grosseto (Bagnore 5); 5 Mw a Monterotondo Marittimo, dove Enel Green Power ha trovato finora meno vapore, e dove sorgerà con tutta porbabilità un impianto a ciclo binario).

“La geotermia è centrale come fonte rinnovabile – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, presentando l’accordo – e con le nuove centrali, il revamping e il rinnovamento degli impianti esistenti probabilmente arriverà a fornire il 40% del fabbisogno elettrico toscano”.

La prima centrale sarà quella di Monterotondo

La prima centrale ad essere realizzata sarà quella di Monterotondo, per la quale è già stata rilasciata la Valutazione d’impatto ambientale (Via), i cui lavori partiranno subito; nel 2028-2029 toccherà a quella di Piancastagnaio; e infine a quella di Santa Fiora. Aver coinvolto i Comuni geotermici nella valutazione del piano Enel dovrebbe mettere al riparo da proteste e polemiche, che si sono viste in passato. I sindaci sperano in una nuova stagione di sviluppo, nelle ricadute in termini ambientali e nell’aumento dell’occupazione: oggi la geotermia in Toscana occupa 700 addetti diretti e 1.500 nell’indotto. Il piano prevede almeno 28 nuovi assunti diretti. Enel per adesso non commenta l’accordo, in attesa della pubblicazione della delibera che rilancerà gli investimenti.

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Silvia Pieraccini

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