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26 luglio 2024

Il sindaco Ferrari: “Solo diversificando salviamo Piombino”

“Stiamo investendo molte risorse sulla riqualificazione urbana, anche in chiave turistica. Vogliamo che questa città non sia solo acciaio”.

Silvia Gigli
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

Francesco Ferrari, sindaco di Piombino

Francesco Ferrari, classe 1977, avvocato penalista, è stato riconfermato sindaco di Piombino al ballottaggio del 24 giugno scorso con una percentuale del 57,5%. In una città che negli ultimi anni ha vissuto vicende economiche difficili e travagliate, alcune delle quali non ancora concluse, il primo cittadino, sostenuto da una coalizione di centrodestra, ha conquistato per la seconda volta la fiducia dei piombinesi. Consapevole, come spiega in questa intervista – che prosegue il nostro viaggio fra le città toscane -, che la situazione della sua città è tutt’altro che facile.

Sindaco Ferrari, quale ritiene sia la situazione economica del suo territorio?
Piombino per decenni ha subìto le conseguenze della crisi siderurgica, con centinaia di lavoratori in cassa integrazione e un indotto praticamente spazzato via. Certamente una situazione molto difficile che ha richiesto un totale cambio di paradigma nelle politiche pubbliche. Da cinque anni lavoriamo su due fronti per risollevare l’economia del territorio: da un lato l’impegno per il rilancio dell’acciaio, dall’altro quello rivolto alla diversificazione affinché la crisi di un solo comparto non possa più mettere in ginocchio l’intera economia. 

Quali criticità ha potuto toccare con mano?
La prima su tutte è stata la poca lungimiranza con la quale, nei decenni, si è puntato unicamente sulla siderurgia per il sostentamento dell’economia cittadina. Una monocultura che, ad oggi, è la principale causa della crisi che abbiamo attraversato e che, seppur in misura minore, stiamo ancora attraversando. 

Quali sono in questo senso le priorità del suo mandato?
Come dicevo, la diversificazione. Le aree industriali occupano centinaia di ettari e dobbiamo far sì che siano attrattive anche per nuovi imprenditori, in particolare, per esempio, legati alla cantieristica navale o alla logistica. Ciò può e deve essere anche una spinta per un altro dei temi cruciali per Piombino, ovvero la bonifica dei terreni inquinati e la riqualificazione ambientale. In nome dell’acciaio sono state sacrificate molte cose, in primis la salute pubblica e l’ambiente: li stiamo riportando al centro delle scelte di governo. Parallelamente, stiamo lavorando per incrementare l’attrattività del territorio: abbiamo la fortuna di vivere in un luogo paesaggisticamente e storicamente unico con enormi potenzialità turistiche – peraltro certificate dal milione di visitatori che abbiamo ospitato nel 2023 – e vogliamo mettere a frutto questo patrimonio valorizzandolo e incrementando i servizi. Piombino è bellissima e deve puntare sul turismo.

Ha intenzione di attivare azioni con l’Europa per le questioni maggiormente a rischio?
I temi del nostro territorio sono sui tavoli del Governo. Piombino è una piccola città con grandi problemi e finalmente posso dire di vedere una grande collaborazione tra istituzioni per la loro risoluzione. 

Quali investimenti prevede per ridare ossigeno al territorio?
Le esigenze sono molte e solo parzialmente risolvibili a livello locale. I tavoli governativi sono indispensabili per dirimere le questioni cruciali per Piombino ma, in parallelo, stiamo investendo molte risorse sulla riqualificazione urbana, anche in chiave turistica. Nel nostro primo mandato abbiamo già realizzato numerose opere pubbliche rivolte al restyling e alla riqualificazione degli spazi, continueremo su questa strada. Una città più bella è una città più vivibile e più attrattiva per il turismo. 

Prevedono assessore a innovazione e semplificazione?
C’è un assessore con delega all’Innovazione e sistemi informativi. Abbiamo riunito questi due aspetti perché siamo convinti che la semplificazione, ad oggi, passi inevitabilmente dagli strumenti digitali. 

La burocrazia è un male antico, prevedete qualcosa per facilitare la vita alle imprese?
Come dicevo, stiamo investendo molto sulla dematerializzazione delle pratiche e il potenziamento degli strumenti digitali. Penso che potersi rapportare con gli uffici in via telematica e presentare le pratiche online sia un grosso aiuto per le attività. 

Metinvest-Danieli e Jsw Steel hanno presentato il business plan per Piombino per  un sito di produzione dell’acciaio tecnologicamente all’avanguardia e un piano di revamping del treno di laminazione. Pensa che siamo finalmente ad una svolta?
Sono cautamente ottimista. Negli anni, Piombino ha visto affacciarsi numerosi imprenditori, sempre accolti come i salvatori delle sorti della città, che poi si sono dimostrati inaffidabili. La città è stata presa in giro tante volte, non possiamo permettercene un’ennesima. Siamo vigili, monitoriamo attentamente i tavoli. C’è da dire, però, che la cordata Metinvest-Danieli, ad oggi, ha dimostrato concretezza e progetti chiari. Abbiamo fissato dei paletti fin da subito, in particolare per garantire che il nuovo impianto sia all’avanguardia e a bassissimo impatto ambientale e finora le nostre richieste sono state ascoltate. Staremo a vedere.

Circa la questione della discarica ex Rimateria cosa ci può dire?

La vicenda è molto complessa. Quello che posso dire è che nei primi cinque anni al governo della città abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per scongiurare la possibilità di raddoppiare i volumi di discarica: grazie a questo lavoro, non un metro cubo di rifiuti in più è stato autorizzato. Da sempre affermiamo che quel sito deve essere funzionale al territorio, accogliere le risultanze della bonifica dei terreni inquinati e gli scarti della produzione siderurgica. Il rilancio dell’acciaio al quale stiamo lavorando potrebbe essere una chiave di risoluzione anche per la questione discarica. 

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Silvia Gigli

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