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Finanza

24 settembre 2024

La Regione dice addio al progetto di dismissione di Fidi Toscana

L’assessore Marras annuncia un confronto con i soci attuali “per vedere quali prospettive di rilancio ci sono”

Leonardo Testai
Giacomo Cioni

Giacomo Cioni

A quasi un anno dal flop della procedura con cui la Regione, d’intesa con le banche azioniste, aveva cercato (invano) un nuovo socio privato di controllo per Fidi Toscana, Palazzo Strozzi Sacrati alla fine sembra aver deciso di andare avanti in modalità stand-alone. “La riflessione che dovremo fare formalmente nei prossimi giorni riguarda lo stato dell’arte delle cose, e un confronto necessario da fare con i soci attuali per vedere quali prospettive reali di rilancio ci sono”, ha ammesso Leonardo Marras, assessore regionale all’economia, e già ‘architetto’ del piano di dismissione del pacchetto di maggioranza, arrivato fino alla definizione dell’accordo di co-vendita fra Regione e banche – i principali soci privati di Fidi Toscana sono infatti Banca Mps (27,46% del capitale), Intesa Sanpaolo (11,02%), e Bnl (3,92%).

Senza offerte si continua con l’assetto attuale?

Il piano di dismissione è stato perseguito per oltre un anno e mezzo, fino al no show di novembre 2023 da parte dei potenziali acquirenti: alla scadenza dei termini di presentazione dei documenti per rilevare il 62% della finanziaria regionale, nessuno dei quattro soggetti che avevano manifestato interesse nell’estate 2022 – Finpromoter, Italia Comfidi, Artigiancredito, Intek-Kme – confermò tale volontà. Nel frattempo, Fidi Toscana è andata avanti secondo il vecchio piano industriale stand-alone, chiudendo il 2023 con un utile di 3,35 milioni di euro, un sensibile incremento del margine di intermediazione (passato in un anno da 2,8 milioni a 4,25 milioni) in virtù dell’aumento degli interessi attivi su titoli in portafoglio; un patrimonio di oltre 100 milioni, un totale attività di oltre 225 milioni e un Cet1 superiore al 40%.

Se il governatore Eugenio Giani nei giorni scorsi aveva già anticipato il cambio di rotta cercando di evidenziare gli aspetti positivi della situazione (“Fidi ha sempre chiuso bilanci in utile, non conviene smontarla”, ha detto), pur ammettendo che le proposte arrivate su una eventuale privatizzazione “non sono state particolarmente esaltanti”, Marras ora spiega che “noi dovremo affrontare proprio nelle prossime settimane una riflessione finale per quanto riguarda il processo di riassetto che abbiamo impostato in questi due anni. Il tentativo di vendere la maggioranza, e quindi avere un ruolo diverso rispetto a quello attuale, non è andato a buon fine rispetto anche alle intenzioni, alle volontà e alla strategia regionale: non abbiamo ricevuto proposte coerenti”.

Finanziarie regionali a confronto con Anfir a Firenze

Il set dell’annuncio di Marras è stato il convegno ‘Il ruolo delle finanziarie regionali per lo sviluppo delle Pmi’, organizzato a Firenze proprio da Fidi Toscana con Anfir, l’associazione nazionale delle finanziarie regionali. Un convegno nel quale sono state messe a confronto le diverse esperienze e i diversi strumenti messi a punto in Italia, con “elementi interessanti per quanto riguarda prodotti e riferimenti nella nuova operatività in cui potrebbe collocarsi Fidi Toscana”, ha sottolineato l’assessore regionale.

Fra gli strumenti portati all’attenzione dei partecipanti, i minibond e i cosiddetti ‘basket bond’, pacchetti di minibond emessi dalle imprese: numerose finanziarie, ha spiegato il presidente di Anfir Michele Vietti, hanno avviato negli ultimi anni operazioni volte a sostenere l’emissione di minibond da parte delle Pmi dei rispettivi territori, arrivando a proporre dei veri e propri basket bond regionali, che prevedono la costituzione di un portafoglio di minibond emessi da società con sede nella regione di riferimento per finanziare i rispettivi piani di sviluppo, sostenendo il tessuto imprenditoriale e sociale dell’area target. In alcuni casi le operazioni sono state fatte utilizzando i fondi strutturali, in altri i fondi propri delle società. L’intervento delle finanziarie ha riguardato sia la garanzia nella forma del cash collateral, sia la sottoscrizione diretta di quote dei titoli emessi.

“Risorse alle imprese a un costo più accessibile”

“Attraverso strumenti come i minibond e i basket bond possono arrivare risorse alle imprese a un costo più accessibile, perché in questo momento il costo del denaro è veramente alto”, ha osservato il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, secondo cui “è un momento particolare di crisi, ed evidentemente c’è maggior bisogno di risorse perché probabilmente dovremo mettere in atto anche cambiamenti all’interno delle organizzazioni aziendali”. Anche nelle piccole imprese che, sottolinea Bigazzi, “sono importanti perché compongono le filiere indispensabili anche per la grande impresa. Oggi ci sono delle preoccupazioni, c’è una lentezza dell’economia, quindi è indispensabile il confronto con le istituzioni pubbliche, con il sistema delle filiere fidi regionali, per capire quali siano le buone pratiche per aiutare le imprese a superare questo momento di difficoltà”.

“Sono contento che abbiano risposto sia le banche sia la Regione a questa iniziativa”, ha commentato Lorenzo Petretto, presidente di Fidi Toscana, che vede nell’appuntamento organizzato con Anfir “un buon punto di partenza per un rilancio di Fidi Toscana che spero a breve possa cominciare, già a partire dai dati dell’ultimo semestre che sono positivi che mi auguro potranno proseguire”. Gli input del convegno, secondo Petretto, possono “dare la possibilità a chi ci dà anche gli orientamenti strategici, non solo la Regione, ma anche le banche, di orientarsi per darci una serie di linee e di indirizzi su cui poi lavorare”.

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Leonardo Testai

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