5 febbraio 2025

Logo t24Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Banche

27 gennaio 2025

Mps-Mediobanca: Siena ci prova, via libera Ue ma il mercato nicchia

In Borsa cala il titolo del Monte, stabile quello di Piazzetta Cuccia alla vigilia del Cda (che può dichiarare ostile l’Ops).

Tags

Featured image

Non una guerra lampo, ma un’operazione che misura i suoi tempi in mesi, e dall’esito incerto: l’offerta pubblica di scambio annunciata da Mps su Mediobanca, con gli equilibri di potere in Generali sullo sfondo, piace al governo – che del resto tramite il Mef l’ha avallata, se non suggerita – al centrodestra e anche a una fetta di centrosinistra; i sindacati vi guardano con interesse; la Commissione europea non ha nulla da obiettare. Ma il consiglio d’amministrazione di Mediobanca, che si riunisce domani, 28 gennaio, secondo i rumours dovrebbe giudicare ostile l’Ops senese. Gli analisti rimangono dubbiosi. E il mercato, dopo il testacoda di venerdì, anche alla riapertura settimanale delle contrattazioni, non premia il Monte.

In Borsa, infatti, il titolo di Banca Mps ha perso un altro 2%, scendendo a 6,36 euro, mentre il titolo Mediobanca, sostanzialmente stabile dopo ilrialzo di venerdì 24, ha arrotondato dello 0,2% salendo a 16,5 euro. Ne consegue che il valore delle 2,3 azioni Mps offerte per ogni titolo Mediobanca, nato per concedere un premio del 5,03% ai soci di Piazzetta Cuccia, scendendo a 14,63 euro rappresenta ora uno sconto dell’11,3%. L’offerta valorizza Mediobanca 12,19 miliardi, a fronte dei 13,75 miliardi dell’attuale capitalizzazione in Borsa, e colmare il gap attuale (circa 1,56 miliardi) richiederebbe l’iniezione di risorse fresche, sullo sfondo dell’aumento di capitale che l’assemblea Mps sarà chiamata a deliberare in aprile a servizio dell’Ops.

Stato dentro o fuori? Centrodestra diviso

Un punto nient’affatto banale, se si considera che nella compagine azionaria di Rocca Salimbeni c’è ancora il Mef con il suo 11,7%. Una quota che Forza Italia vorrebbe dismettere nei prossimi mesi completando la ri-privatizzazione: così ha detto il leader azzurro – e vicepremier – Tajani. Ma dalle file di Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, arriva il messaggio opposto: “Oggi no, non conviene, quando sarà il momento si deciderà per l’interesse degli italiani”, sostiene il responsabile economico di FdI, Marco Osnato, secondo cui “se rimanere dentro significa aumentare il valore della quota pubblica allora restiamo”.

La presenza del Tesoro con una quota di minoranza e non di controllo, in questa fase, è abbastanza per fare in modo che l’Europa non applichi il cosiddetto ‘Acquisition Ban’, il divieto di acquisizioni. “Mps non è più vincolata dal suo impegno ai sensi della decisione sugli aiuti di Stato di astenersi dalle acquisizioni – ha riferito una portavoce di Bruxelles -, il che le consente di intraprendere le azioni aziendali che riterrà appropriate per perseguire i propri interessi commerciali”, tanto che l’offerta su Mediobanca non è stata notificata alla Commissione europea.

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Banche

28 gennaio 2025

Il Cda di Mediobanca boccia l’offerta Mps, i titoli in Borsa calano

Leggi tutto
Banche

24 gennaio 2025

Mps all’assalto di Mediobanca: annunciata l’offerta pubblica di scambio totalitaria

Leggi tutto
Banche

12 dicembre 2024

Le Bcc toscane mettono in vetrina le loro opere d’arte (anche in 3D)

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci