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06 febbraio 2025

Mps presenta il bilancio 2024 con un dividendo triplicato

Sale il Cet1 (ma anche gli Npl) per l’istituto senese, che conferma i termini dell’offerta annunciata su Mediobanca.

Leonardo Testai

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Utile in discesa (-4,9%) ma attività caratteristica in rialzo (+16,9%), con un dividendo più che triplicato (da 0,25 a 0,86 euro per azione), e nessun cedimento sull’offerta pubblica di scambio avanzata nei confronti di Mediobanca: questa la fotografia di Banca Mps al momento della presentazione del progetto di bilancio 2024, con l’obiettivo per fine 2025 di chiudere l’esercizio con un utile ante imposte “almeno in linea” con quello realizzato nello scorso esercizio, e “l’ambizione di assicurare stabilità anno su anno” alla cedola.

Mps ha chiuso il 2024 con un utile di 1,95 miliardi di euro contro i 2,05 miliardi del 2023, esercizio che aveva però beneficiato di rilasci di riserve sui rischi legali per un ammontare di 471 milioni. Nell’esercizio i ricavi sono cresciuti del 6,2% a 4,03 miliardi, con il margine di interesse salito del 2,8% a 2,36 miliardi e le commissioni del 10,8% a 1,46 miliardi. Il rialzo dei costi operativi è stato contenuto all’1,4%, a 1,87 miliardi, con un rapporto costi e ricavi in riduzione dal 49% del 2023 al 46%. La raccolta totale dell’esercizio è risultata in crescita per oltre 9 miliardi di euro mentre gli impieghi sono diminuiti dello 0,6%, con forti incrementi per le erogazioni di mutui ipotecari (+26%), il credito al consumo (+21%) e i flussi lordi di wealth management (+40%).

Nel 2024 Mps vede Cet1 (ma anche Npl) in crescita

Le imposte sul reddito di esercizio di Mps nel 2024 registrano un contributo positivo pari a 506 milioni di euro, in crescita rispetto ai 345 milioni del 2023. Il quarto trimestre dell’anno si è chiuso con un utile di 384,9 milioni, in calo rispetto agli 1,12 miliardi dell’ultimo trimestre del 2023, periodo che aveva beneficiato del rilascio di riserve su rischi legali per quasi mezzo miliardo di euro. Mps prevede che nel 2025 il margine di interesse registrerà un calo a una cifra nella parte alta della forchetta – dunque vicino al 9% – flessione che secondo le previsioni di Siena sarà bilanciata dalle commissioni e con il trading in portafoglio.

Nel corso del 2024 il principale indicatore di solidità patrimoniale di Mps, il Cet1 ratio fully load, è cresciuto dal 18,1% di fine 2023 al 18,2%, con una previsione per il 2025 di andare oltre il 18,5%. Per contro, l’esercizio 2024 ha visto un aumento sia dei crediti deteriorati lordi, saliti da 3,5 a 3,7 miliardi di euro, sia di quelli netti, cresciuti da 1,8 a 1,9 miliardi, con un rapporto rispetto al totale del portafoglio crediti rispettivamente del 4,5% e del 2,4%, e la copertura complessiva scesa dal 49,1% di fine 2023 al 48,5%.

“Gli investitori hanno capito l’Ops su Mediobanca”

“Questi risultati così solidi, con oltre un miliardo di dividendi – ha affermato l’amministratore delegato, Luigi Lovaglio, in conference call con gli analisti – ci permettono di affermare che Mps possa portare avanti un processo di crescita sostenibile e creazione di valore grazie anche a combinazione industriale innovativa con Mediobanca a vantaggio di tutti gli stakeholder”. Secondo Lovaglio, l’Ops senese “non andrà a colpire l’identità” di Mediobanca, “che vede già un contributo del wealth management e della banca d’affari che è pari al 35%” dell’utile netto, un contributo “pari quasi a quello del credito al consumo di Compass che contribuisce col 30%”, mentre la quota in Generali “rappresenta circa il 40% dell’utile totale”.

L’amministratore delegato del Monte ha spiegato che nell’ultimo periodo “abbiamo incontrato gli investitori” per illustrare l’operazione su Mediobanca “che in un certo senso ha sorpreso i mercati”, e la cui ratio industriale “non è stata immediatamente chiara a tutti”, ma “una volta che abbiamo iniziato a spiegarla abbiamo concluso varie riunioni con la sensazione positiva che la logica sia stata non solo compresa ma anche condivisa”. Banca Mps non pensa al momento di ridurre il livello di accettazione dell’Ops rispetto alla soglia del 66,7% già annunciata.

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Leonardo Testai

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