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16 ottobre 2024

Multiutility in mezzo al guado. Estra: “Noi facciamo l’interesse dei territori”

L’azienda pubblica del gas contro l’azienda pubblica dei rifiuti Alia dopo le dimissioni del dg Irace. Incontro dei sindaci per decidere cosa fare.

Silvia Pieraccini
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Non sarà facile ricomporre la frattura che si è consumata il 15 ottobre tra le aziende del gas e dei rifiuti (tutte a capitale pubblico, proprietà dei Comuni) Estra e Alia, la prima partecipata (col 39,5%) dalla seconda che vuole “aggregarla” per riuscire a costruire la Multiutility Toscana, ideata anni fa dagli ex sindaci di Firenze, Prato e Empoli, Dario Nardella, Matteo Biffoni e Brenda Barnini, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza aziendale, aumentare gli investimenti e contenere le tariffe. I tre sindaci (del Pd) adesso hanno lasciato il posto ai successori (sempre del Pd), ma il progetto, affidato al manager Alberto Irace, non sembra avere più lo slancio – e la condivisione di vedute – di un tempo.

La precisazione degli amministratori di Estra

Irace si è dimesso un giorno fa da direttore generale di Estra (rimanendo amministratore delegato della società dei rifiuti Alia) perché il consiglio di amministrazione della società del gas ha contestato aspramente alcune sue scelte prese in autonomia, prima fra tutte quella di trasferire 200 dipendenti da Estra a Alia. Oggi il cda di Estra (formato da Francesco Macrì, Nicola Ciolini, Alessandro Fabbrini, Daria Orlandi e Maria Cristina Rossi) è intervenuto con una nota in cui “ringrazia Irace per il lavoro svolto in questi mesi” e sottolinea che continuerà a perseguire “gli obiettivi strategici condivisi nel piano industriale” operando sempre e solo “nell’interesse dei territori”. E’ questo il punto nevralgico rivendicato dagli amministratori: fare l’interesse dei territori. In particolare Arezzo e Siena, attraverso Francesco Macrì (presidente Estra) e Alessandro Fabbrini (vicepresidente), accusano Irace di ignorare i territori in nome del progetto Multiutility, e sono pronti a interrompere il patto di sindacato firmato da Coingas Arezzo (azionista al 25% di Estra) con Alia, che ha permesso alla società dei rifiuti di consolidare in bilancio, dal 1 luglio 2023, Estra. Prato e Ancona, gli altri territori che esprimono amministratori nel cda di Estra, in questa fase sembrano stare a guardare.

Le deleghe di Irace vanno al cda (e non all’ad Ciolini)

Il livello dello scontro tra Alia e Estra risulta anche da un altro elemento: ieri Alia aveva scritto in un comunicato che le deleghe di Irace erano passate all’ad pratese Nicola Ciolini, mentre oggi Estra informa che – come anticipato da T24 – “le deleghe in capo al direttore generale sono tornate nella disponibilità dell’intero cda”. Nella prossima riunione, che si terrà il 18 ottobre ad Arezzo, “si potrà eventualmente provvedere ad attribuire le suddette deleghe – sottolinea Estra – sempre nell’esclusivo interesse di Estra, dei suoi dipendenti e della sua comunità”.

Funaro convoca Irace e i sindaci di Prato e Empoli

La sindaca di Firenze, Sara Funaro, appreso delle dimissioni di Irace, ha convocato il manager e ha annunciato anche un incontro con la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, e col sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi: evidentemente c’è da ri-mettere a punto strategia e modalità d’azione. La Cgil Toscana, dal canto suo, difende il progetto della Multiutility e si augura che “i dissidi interni al management non mettano in discussione un progetto potenzialmente strategico per lo sviluppo della Toscana, la qualificazione del lavoro, la sostenibilità delle tariffe e la qualità dei servizi erogati”. Nell’occasione, la Cgil ribadisce in un comunicato anche lo stop alla quotazione in Borsa della Multiutility per finanziare gli investimenti, quotazione che, in verità, è alla base del progetto portato avanti da Irace. Anche se Alia riuscisse a costruire la Multiutility, gli ostacoli non sarebbero finiti.

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Silvia Pieraccini

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