E’ stata raggiunta, dopo una lunga attesa, l’intesa tra Metinvest Adria e Jsw Steel Italy per la suddivisione delle aree industriali di Piombino dove saranno localizzati gli impianti siderurgici. Rimane un passaggio formale, prima di intraprendere la discussione sugli accordi di programma: “L’accordo siglato dalle due aziende, su impulso del Mimit, sarà formalmente ratificato dai board entro il mese di novembre”, spiega il ministero per le Imprese e il Made in Italy. “Impegno mantenuto”, ha commentato il ministro Adolfo Urso.
Una base per gli accordi di programma
L’intesa prevede che Metinvest Adria e Jsw Steel Italy coesisteranno nell’area industriale di Piombino, dove il gruppo ucraino realizzerà un sito di produzione dell’acciaio tecnologicamente all’avanguardia e a basso impatto ambientale e l’azienda del gruppo Jindal un piano di revamping del treno di laminazione. “L’intesa di oggi – spiega il Ministero – pone le basi per sviluppare gli accordi di programma che consentiranno di realizzare gli investimenti. Una svolta storica per Piombino dopo oltre 10 anni di cassa integrazione”.
“Sebbene i tempi per raggiungere questo primo accordo fra le due aziende siano stati più lunghi del previsto – dichiara Luca Villa, amministratore delegato di Metinvest Adria -, confidiamo che d’ora in poi si possa procedere in maniera più rapida. Insieme al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, abbiamo già oggi delineato gli obiettivi per recuperare, per quanto possibile, il tempo perduto”. Marco Carrai, vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italia, ha voluto ringraziare il governo, ma anche “tutti i tecnici di Piombino che hanno lavorato giorno e notte alla conclusione che qualcuno pensava impossibile, conclusione positiva che ho caparbiamente voluto”.
Soddisfatte le istituzioni locali
La firma di Metinvest e Jsw – attesa da più di un mese, tra silenzi e falsi allarmi – è stata accolta a Piombino da un coro di commenti soddisfatti da parte delle istituzioni, e di sollievo da parte dei sindacati. “Le prospettive occupazionali sono la priorità – il sindaco di Piombino (Livorno) Francesco Ferrari e l’assessore alle attività produttive e al lavoro Sabrina Nigro – con un’economia forte che comprenda i tanti settori diversi che stanno rapidamente crescendo nel nostro panorama produttivo. Abbandonare la monocultura e diversificare lo sviluppo vuol dire creare un’economia moderna con, anche, una siderurgia forte, trainante e rispettosa dell’ambiente”.
“Come presidente della Regione – ha aggiunto il governatore toscano Eugenio Giani – rivendico il fatto che grazie a numerosi interventi ed investimenti regionali, adeguamenti infrastrutturali nel porto e nell’area di Piombino sono state create le premesse per rendere questa realtà una più competitiva e consentire una trasformazione da industria in crisi a sede di possibili investimenti da parte di imprese straniere che sicuramente su Piombino continueranno a trovare cultura del lavoro, manifattura qualificata e competenze siderurgiche che risalgono addirittura all’epoca etrusca e che non sono mai andate perse”.
I sindacati chiedono la convocazione al Mimit
Per Loris Scarpa e David Romagnani, della segreteria nazionale e territoriale Fiom-Cgil, sono due le questioni stringenti: “Negoziare uno strumento – osservano – che garantisca a tutti i lavoratori di arrivare all’appuntamento della messa in produzione dei nuovi investimenti delle due multinazionali; giungere rapidamente alla definizione degli accordi di programma, con un percorso partecipato anche dalle parti sociali, che contengano vincoli stringenti e clausole chiare per per avere garanzie e certezza che gli investimenti rispecchino i piani industriali presentati”.
“Chiediamo di essere convocati subito presso il ministero del Made in Italy perché il tempo per la realizzazione e la messa in sicurezza dei lavoratori sono due aspetti da definire il prima possibile”, affermano il segretario nazionale Fim-Cisl Valerio D’Aló e il segretario Fim Toscana Paolo Cappelli. “A gennaio – ricordano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm-Uil, e Lorenzo Fusco, segretario Uilm Piombino-Livorno – scadono gli ammortizzatori sociali per i 1336 lavoratori Jsw ed il primo passo necessario è la loro messa in sicurezza. Contestualmente occorre conoscere chi e quando dovrà occuparsi delle demolizioni e le tempistiche per la realizzazione dei due progetti”.
“Adesso l’attesa è che sia dato corso con sollecitudine alle procedure e agli adempimenti per riprendere la produzione”, commenta Piero Neri, vicepresidente vicario di Confindustria Toscana Centro e Costa, sottolineando come “la firma dell’intesa tra i due gruppi industriali rappresenti un passaggio determinante per il progetto di reindustrializzazione della costa toscana e in particolare del polo siderurgico di Piombino”.
Leonardo Testai