Alessio Mantellassi, sindaco di Empoli
E’ il sindaco più giovane della storia della città. Classe 1995, Alessio Mantellassi non ha ancora compiuto 29 anni. E’ stato presidente del Consiglio comunale nell’ultima consiliatura di Brenda Barnini e ha ricevuto l’investitura da parte del Pd senza le primarie. Ha sconfitto al ballottaggio Leonardo Masi, sostenuto da liste civiche di sinistra e dal Movimento 5 Stelle: 60% per Mantellassi, 40% per Masi. Vogliamo parlare con lui della situazione economica della sua città – come abbiamo fatto con gli altri sindaci toscani -.
Sindaco Mantellassi, quale ritiene sia la situazione economica del suo territorio?
Empoli è una città dove hanno sede 6.200 aziende con 20mila persone impiegate. Dagli ultimi dati nel 2021 il tasso di disoccupazione della città è solo del 6,5%. I settori principali riguardano la manifattura, il commercio e le costruzioni. Ci sono però due aree che sono il cuore dell’industria empolese: il polo tecnologico di Villanuova, con la presenza anche dell’Its Prodigi, e l’area storica del Terrafino. Al di là dei dati, Empoli è una città vivace dal punto di vista lavorativo, nel circondario ha il reddito medio più alto con quasi 23mila euro, i dati dunque parlano chiaro: siamo nel cuore delle attività produttive toscane. La nostra caratteristica di essere un polo produttivo, con più settori, e non un distretto a vocazione unica ci aiuterà. Chiaramente anche noi risentiamo di rallentamenti di settore, come quello sulla moda che ci preoccupa molto.
Quali criticità ha potuto toccare con mano?
Empoli deve fare sistema ancora di più sul tema formazione-lavoro e impresa. Dobbiamo lavorare molto sulla cura dell’esistente, sulla riqualificazione di piazze e parchi non oggetto di interventi in questi anni. Servirà lavorare sui servizi nelle frazioni, promuovere con più coraggio la mobilità sostenibile e promuovere progetti ambiziosi.
Quali sono le priorità del suo mandato?
Sono stato eletto con un programma che riportava le frazioni al centro dell’azione amministrativa. Su quelle mi concentrerò, lavorando per riportare servizi nelle frazioni e in luoghi da rigenerare, oltre a costruire nuove piste ciclabili con le quali raggiungere il centro città. Dobbiamo aiutare chi vive nelle frazioni affinché non si senta isolato ma parte di una comunità più ampia come quella empolese. Poi abbiamo sfide affascinanti da cogliere: un nuovo parco da realizzare a Santa Maria da due ettari, il completamento della circonvallazione della città, il rilancio della piscina. Abbiamo già avviato il potenziamento del museo della collegiata: vorremmo uno spazio fisso dedicato alle mostre. Vogliamo far partire a breve i lavori del palazzo Ghibellino e poi recuperare porta Pisana. Insomma, vogliamo tenere insieme il piccolo e la visione. E poi abbiamo l’occasione di far ristrutturare il Castellani con una proposta di project dell’Empoli FC: occasione preziosa per Empoli, da cogliere e da gestire bene con tutta la città.
Ha intenzione di attivare azioni con l’Europa per le questioni maggiormente a rischio?
Avendo Empoli aderito al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, con il 40% delle emissioni di CO2 da ridurre entro il 2030, dobbiamo agire in tal senso chiedendo anche l’aiuto dell’Europa. Parteciperemo a bandi europei per gli interventi di efficientamento. Più in generale, la richiesta di finanziamenti verrà gestita tramite un Ufficio Europa dedicato a queste attività, assieme all’Agenzia dello Sviluppo dell’Empolese Valdelsa.
Quali investimenti prevede per ridare ossigeno al territorio?
Già con la variazione al bilancio approvata in Consiglio comunale il 29 luglio, chiamata Empoli 100 giorni, abbiamo investito 4 milioni di euro sul territorio con una serie di priorità che abbiamo dato al centro e alle frazioni. Tra gli interventi che mi preme citare, il trasferimento della sede della polizia municipale in zona stazione da 250mila euro, il progetto Parchi sicuri per 240mila euro, oltre a mezzo milione di euro per la manutenzione delle strade e 250mila euro per nuovi giochi nei parchi pubblici.
Prevede un assessore a innovazione e semplificazione?
Il mio vice sindaco Nedo Mennuti, già direttore della Società della Salute di Empoli e del Valdarno Inferiore, ha la delega alla transizione digitale. Con lui lavoreremo al progetto di Empoli come smart city per aiutare il cittadino, tramite i moderni servizi web, a semplificare il rapporto con la pubblica amministrazione. Uno dei primi atti è stata la digitalizzazione dell’accesso agli atti. Però ci organizzeremo ancora di più sui fondi europei, entro il mandato vorrei realizzare un Ufficio Europa.
La burocrazia è un male antico, prevedete qualcosa per facilitare la vita alle imprese?
Stiamo già lavorando su potenziare la struttura comunale. Dovremo riorganizzare gli uffici e lavoreremo molto sul settore edilizia, con cui si interfacciano tanti professionisti, aziende e imprese. Riorganizzeremo l’ufficio e stiamo già lavorando alla digitalizzazione della documentazione per rendere più facile e veloce il lavoro a tutti.
Lei ha fatto un assessore al Terrafino, ci può spiegare i motivi della sua scelta?
L’area del Terrafino, a cui ho delegato l’assessore al commercio Adolfo Bellucci, ha bisogno di una strategia nuova di sviluppo, le zone industriali sono diverse da com’erano pensate 20 anni fa. La vita deve essere migliore sia per le aziende che vi operano, sia per le persone che vi lavorano. E per questo dobbiamo cambiare l’impostazione del Terrafino come luogo di vita. Serve una pianificazione di infrastrutture materiali, immateriali e di logistica con le quali è possibile attrarre anche investimenti privati. Tutto questo legandosi comunque ai principi di sostenibilità ambientale e di mitigazione dell’impatto come sancito nel Patto del Verde. Più in generale, vogliamo legare la formazione allo sviluppo. Guardiamo al distretto della moda, dobbiamo imitare il modello ITS prodigi: formazione tecnica molto specializzata e puntuale che rende chi esce dai corsi molto professionalizzato e per i giovani è una bella opportunità.
Silvia Gigli