Il sistema di accumulo di energia Thermal Energy Storage installato da Enel nella centrale termica di Cavriglia (Arezzo)
Parte dalla centrale Enel di Santa Barbara, nel comune di Cavriglia (Arezzo), la speranza dell’industria cartaria, ceramica, alimentare, e di tutte le aziende che utilizzano grandi quantità di gas, di poter rendersi indipendenti da questa fonte energetica fossile, costosa, inquinante e, considerati i recenti tagli alle forniture operati dalla Russia, anche difficile da reperire.
La soluzione innovativa – nata dalla collaborazione tra Enel e la startup israeliana Brenmiller – è un sistema di accumulo di energia basato sulle rocce e ad alto grado di sostenibilità. La tecnologia chiamata Tes (Thermal energy storage) è stata sperimentata con successo nella centrale a gas di Cavriglia, che così guadagnerà efficienza e flessibilità, ma gli usi futuri a cui pensa Enel sono abbinati a fonti rinnovabili.
Il calore conservato nelle pietre
“Se la tecnologia funziona qui, in condizioni molto sfidanti, potrà funzionare ovunque e accelerare la transizione energetica”, ha assicurato tagliando il nastro dell’impianto Salvatore Bernabei, direttore Enel Green Power e Thermal Generation. All’inaugurazione hanno partecipato, oltre ai vertici di Enel Green Power, le istituzioni locali, l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi.
Nel caso di Cavriglia il vapore generato dalla centrale termica, ad alta pressione e alta temperatura (circa 600 gradi), passa attraverso tubi immersi in rocce frammentate e le scalda; quando è necessario, il calore accumulato dalle rocce viene rilasciato scaldando acqua in pressione e generando nuovamente vapore per produrre elettricità. La taglia del sistema è di 24 megawattora termici e la durata di stoccaggio (a una temperatura di circa 550 gradi) è di circa cinque ore.
La prospettiva a cui guarda Enel è installare questo sistema in fabbriche gasivore dotate di fonti rinnovabili, per offrire servizi di decarbonizzazione ai clienti industriali, oppure per integrare soluzioni di accumulo di lunga durata sui propri impianti rinnovabili.
Primato mondiale e benefici ambientali
E’ la prima volta al mondo che un impianto di questa taglia – che dall’esterno assomiglia a un magazzino sopraelevato circondato da un ballatoio – funziona su scala industriale, e non solo a livello dimostrativo.
“Questa soluzione è molto sostenibile – ha spiegato Nicola Rossi, responsabile Innovazione Enel Green Power and Thermal Generation – perché non utilizza sostanze chimiche ma solo pietre; non si degrada nel tempo; è una tecnologia semplice e sicura che non si incendia, è statica, non contiene materiali che reagiscono”. Le pietre, conservate in celle assemblate per formare moduli, si possono reperire in qualsiasi parte del mondo. “Le pietre non danno dipendenza geopolitica – ha precisato Ernesto Ciorra, chief innovability officer di Enel – il vantaggio di questo sistema è che permette non solo di essere indipendenti dal gas ma anche dalle terre rare presenti ad esempio nelle batterie al litio o da altre materie prime”.
Una collaborazione Italia-Israele
La collaborazione tra Enel, che ha integrato la tecnologia nella centrale di Santa Barbara (con un investimento di circa 2,5 milioni), e la startup Brenmiller, che l’ha sviluppata in Israele e ha fornito il sistema di accumulo (grazie a un finanziamento con 1 milione di euro dalla Israel Innovation Authority), è stata di reciproca soddisfazione: “Il successo di questo progetto – ha affermato Avi Brenmiller, presidente e ceo della startup israeliana – riflette il tipo di collaborazioni innovative necessarie per la transizione dell’economia globale da un contesto di forte dipendenza dai combustibili fossili alla realizzazione di reti su cui viaggia energia pulita al 100%, flessibile e conveniente”. Una collaborazione che rende orgogliosa la società energetica: “Ancora una volta Enel porta innovazione e idee per accelerare la transizione energetica”, ha sottolineato Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Enel Green Power and Thermal Generation Italia.
Silvia Pieraccini