Lucart ottiene un finanziamento da 101,4 milioni di euro da sette banche per potenziare gli investimenti in economia circolare (recupero degli scarti di lavorazione) e migliorare l’efficienza di impianti e macchinari (risparmio energetico e idrico). Per il gruppo lucchese della famiglia Pasquini, produttore di carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti e carte monolucide con, tra l’altro, i marchi Tenderly e Tutto (548 milioni di fatturato 2021, +6,5%, 1.700 dipendenti e dieci stabilimenti produttivi in Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Regno Unito), si tratta di un passo ulteriore sulla strada della sostenibilità, imboccata da tempo.
Il finanziamento durerà sei anni
L’operazione, assistita da garanzia Sace, è stata conclusa da un pool di sette istituti: UniCredit nel ruolo di global coordinator; Bnl-Bnp Paribas, Banco Bpm, Bper Banca, Crédit Agricole Italia, Intesa Sanpaolo e Mps Capital Services. La durata del finanziamento è di sei anni e si articola in quattro finanziamenti, due dei
quali sustainability-linked grazie all’introduzione di obiettivi di sostenibilità come la riduzione dei
consumi idrici e il recupero dei rifiuti.
Lucart ha un modello di business guidato dalla sostenibilità
“La sostenibilità è l’elemento che ispira le nostre innovazioni e le relazioni con i nostri stakeholder – afferma Andrea Fano, direttore finanziario di Lucart -. Siamo felici di constatare come il nostro percorso sia seguito e sostenuto dai più importanti istituti di credito del Paese, che apprezzano il nostro modello di business e il nostro approccio determinato a ottimizzare l’uso delle materie prime e a ridurre gli scarti
trasformandoli in nuove risorse”.
Silvia Pieraccini