In quasi 80 anni di storia (dal 1946) la Baraclit di Bibbiena (Arezzo), leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica che fa capo alla famiglia Baracchi, ha realizzato più di 15mila capannoni ed è cresciuta fino a 360 dipendenti. Ora, forte dei risultati record del 2023 – anno in cui il fatturato ha sfiorato i 124 milioni di euro (+11,5%) – Baraclit ha rinnovato il contratto integrativo per il prossimo triennio confermando il sistema premiale per i dipendenti e rafforzando il welfare aziendale. Sul primo fronte tra premi variabili, quattordicesima e beni in natura si prevede un trattamento economico aggiuntivo rispetto al contratto nazionale superiore a 2.000 euro all’anno per ciascun dipendente. Sul fronte welfare, invece, il fiore all’occhiello è rappresentato dalla mensa aziendale, gestita da un comitato di dipendenti, che secondo l’azienda “potrebbe competere con molti ristoranti quanto a professionalità e qualità del servizio offerto”.
“Vogliamo essere punto di riferimento per la comunità”
“Baraclit ha sempre investito molto sul capitale umano – afferma l’amministratore delegato e direttore generale Luca Bernardini – e desidera continuare ad essere punto di riferimento per la comunità e il territorio. La mission ‘crea solidi valori’, declinata come responsabilità sociale, significa promuovere verso i nostri dipendenti e collaboratori principi essenziali come la stabilità e la fidelizzazione (il 99% dei contratti è a tempo indeterminato), lo sviluppo delle competenze e del know-how tecnico e specialistico, il ricambio generazionale, la diversità di genere e la supply chain, che è al 97% italiana e si caratterizza per una spiccata prevalenza locale (36 milioni di euro di acquisti in provincia di Arezzo)”.
Rafforzati i compiti della Commissione paritetica
Per il direttore generale di Confindustria Toscana sud, Alessandro Tarquini, l’accordo sindacale della Baraclit migliora “i fattori di competitività dell’impresa attraverso, ad esempio, forme di flessibilità dell’orario di lavoro e di coinvolgimento dei lavoratori negli obiettivi dell’azienda”. Il valore dell’accordo è anche organizzativo: “Rappresenta un modello evoluto e inclusivo di relazioni sindacali – aggiunge Tarquini – che vede il coronamento nel rafforzamento dei compiti affidati alla Commissione paritetica, organismo interno composto da rappresentanti dei dipendenti e dell’impresa, che permette di coinvolgere in modo diretto e attivo i lavoratori nei processi di innovazione e di incremento delle performance aziendali, nel miglioramento della qualità della vita e del lavoro dei dipendenti, e nel delineare i processi formativi specialistici necessari ai processi produttivi dell’azienda”.
Silvia Pieraccini