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Industria

20 dicembre 2022

“Azzerare gli oneri di sistema sull’energia, o le Pmi moriranno”

L’allarme di Confindustria Toscana: rimangono escluse dal taglio previsto dal governo le potenze superiori ai 16,5 kw.

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“La mancata previsione del taglio degli oneri di sistema per le potenze sopra i 16,5 kw rischia di mettere in seria difficoltà la tenuta delle nostre piccole e medie imprese, che ricordiamo sono l’ossatura virtuosa della qualità della nostra manifattura”. Questo l’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi e dal presidente della Piccola industria dell’associazione, Stefano Gabbrielli, i quali criticano la scelta del Governo di escludere tali potenze dalla misura prevista in Legge di Bilancio.

A livello nazionale, Confindustria ha lanciato una campagna sui social con l’hashtag #EnergiaAlleImprese, per chiedere il taglio dei costi a beneficio di quelle realtà con utenze energetiche superiori a 16,5 kw. “Se spegni le piccole medie industrie – questo il claim – spegni l’Italia che produce”. Aver fissato il limite a 16,5 kw – sostiene Gabbrielli – significa escludere dal taglio degli oneri tutte le medie e le alte tensioni utilizzate in maniera prevalente dal settore industriale. Così rischiamo l’estinzione. Questo è un altro duro colpo per le nostre piccole e medie imprese, in modo particolare del nostro manifatturiero, che si aggiunge al caro materie prime e all’aumento abnorme dei costi energetici, che stanno duramente patendo da mesi”.

“Uno dei punti di forza del nostro manifatturiero sta proprio nella qualità delle nostre filiere, e queste sono costituite principalmente da piccole medie e imprese”, osserva Bigazzi. “Stiamo vivendo un periodo estremamente complesso – afferma – che prospetta scenari futuri che destano il nostro allarme e sono molto preoccupato, per l’impatto che potrà avere sui bilanci delle nostre aziende già messi a durissima prova negli anni scorsi, quando invece avrebbero bisogno di investire e crescere per garantire sviluppo al nostro sistema produttivo e di conseguenza a tutta l’economia toscana”.

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