Ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività: sono le direttrici attraverso le quali la Regione Toscana, con le misure del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per il settennato 2021-27, vuole spingere lo sviluppo delle piccole e medie imprese, mettendo a loro disposizione attraverso bandi 517 milioni di euro, quasi 100 in più rispetto alla programmazione precedente che ha consentito di attivare quasi 1,2 miliardi di investimenti. Dato, quest’ultimo, che la Regione conta almeno di raddoppiare: secondo le stime presentate in un convegno a Firenze, con la nuova programmazione si arriverebbe ad attivare oltre 2,7 miliardi.
Nell’ambito dell’obiettivo che punta a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate sono previste tre azioni: sostegno per l’acquisto di servizi innovativi per la transizione digitale delle imprese (73 milioni), sostegno agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione (240 milioni), sostegno per la creazione ed il consolidamento di start-up innovative (22,8 milioni). Per quanto riguarda invece l’obiettivo teso a rafforzare la crescita e la competitività delle Pmi ci sono due azioni: sostegno all’internazionalizzazione del sistema produttivo (50 milioni), e sostegno agli investimenti produttivi (132 milioni).
Si parte col bando per l’internazionalizzazione
Il bando Fesr sull’internazionalizzazione partirà per primo, già entro la fine del secondo trimestre 2023: gestito da Sviluppo Toscana, avrà una quota di intensità di aiuto variabile dal 30% della media impresa al 40% della micro. Sempre entro la fine del secondo trimestre dell’anno è prevista la pubblicazione della maggior parte dei bandi relativi alla transizione digitale, con un’intensità di aiuto fra il 35% e il 70%. Nel terzo trimestre è attesa la pubblicazione dei bandi per il sostegno agli investimenti in ricerca e sviluppo (25-50%).
Per fine anno saranno pubblicati i bandi per il sostegno alle startup, e saranno messi in campo gli strumenti per il sostegno agli investimenti produttivi, tramite l’attivazione della sezione speciale del fondo di garanzia per le Pmi (30 milioni di risorse stanziate), sovvenzioni sui prestiti sopra i 70mila euro con provvista Bei e sui prestiti sotto tale soglia (40 milioni stanziati in entrambi i casi), e più avanti anche garanzie sui portafogli di minibond (20 milioni). Sempre entro fine 2023, per sostenere la creazione e il consolidamento di startup innovative, con 20 milioni di euro la Regione costituirà un fondo per la partecipazione al capitale di rischio delle startup con elevato potenziale di crescita. Il fondo, spiega la Regione, sarà gestito da una Sgr da selezionare tramite opportuna procedura di affidamento.
“Acceleriamo prima che le risorse si assottiglino”
“Prima che si vada ad una sorta di redistribuzione – ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani -, cioè assottigliare i fondi europei perché possano integrare i progetti che con bandi nazionali sono stati previsti nel Pnrr, ho detto di fare alla svelta, impegniamo queste risorse, altrimenti poi ce le ritroviamo più limitate: ecco perché abbiamo un’accelerazione sui bandi del Fesr”. Secondo Giani, “il clima che si è creato intorno al Pnrr sta portando il Ministero a pensare di utilizzare i fondi europei per integrare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che in molti casi presenta progetti che sono stati fatti senza tenere conto dell’aumento delle materie prime e dell’aumento dell’energia”.