Transizione ecologica, bioeconomia, economia circolare e sostenibilità ambientale e alimentare. Questi i campi dei 50 brevetti nati nelle Università toscane, e presentati nella seconda edizione del salone virtuale Toscana Inventors Day (Tid). Scopo dell’iniziativa, far incontrare inventori e inventrici con le imprese. In questo caso, per ripetere storie di successo come quella di Herbolea, startup di Sesto Fiorentino che ha brevettato tecnologie di estrazione di principi attivi dalle piante a basso impatto ambientale. O Arianna Fibers, startup pistoiese che si occupa di produzione di additivi sostenibili per materie plastiche.
Fra i nuovi brevetti presentati, c’è l’erpice motorizzato che aiuta a togliere le erbe infestanti di superficie, senza dunque utilizzare prodotti chimici, oppure il sensore che misura con la luce il benessere di una pianta, senza neppure toccarla, in base all’acqua contenuta nelle foglie, utile magari per i vivai e le coltivazioni di pregio. E poi l’uso di microorganismi per la biofertilizzazione in coltivazioni protette o un kit facile da trasportare per individuare sul posto la presenza di un particolare fungo che attacca e distrugge in particolare le coltivazioni di mais, sorgo, girasole e soia ma anche fagioli, colza e cotone, tabacco e fragole.
C’è anche la membrana che garantisce l’uso efficiente di acqua per irrigare, e ancora un sistema per proteggere da attacchi informatici le centraline che a bordo dei veicoli diagnosticano guasti e anomali o l’antibatterico, all’insegna dell’economia circolare che nulla spreca, estratto da ricci di tre tipi di castagne.