Trasformare la luce in segnale elettrico per poi restituire un’immagine chiara e definita, a prescindere dalla presenza o meno di visibilità. L’obiettivo di EYE2DRIVE, azienda carrarese fondata dall’ingegnere elettronico Monica Vatteroni, è quello di sviluppare soluzioni su silicio per la visione digitale ispirate all’occhio umano.
“Il progetto europeo di cui mi sono occupata alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa riguardava una capsula endoscopica dove mi sono accorta che la telecamera veniva continuamente accecata – spiega a T24 Vatteroni – L’idea alla base della proposta di EYE2DRIVE è nata così, in modo indipendente, fino a quando a fine 2020, con l’emergere dell’intelligenza artificiale, si è trasformata anche in un progetto di business in cui abbiamo allargato il team con ruoli meno tecnici e più manageriali. Da lì, abbiamo ripensato anche l’ambito applicativo dei nostri sensori”.
Fondata nel 2012 come startup innovativa
I campi di applicazione di questa tecnologia altamente specializzata che ben si combina con l’uso dell’intelligenza artificiale, sono infatti molteplici e spaziano dal settore biomedicale, ai droni, a quello dell’agricoltura o della difesa dove è richiesta sempre di più una movimentazione automatizzata.
“La nostra grossa scommessa è nell’automotive – dichiara Vatteroni – dove ci proponiamo di andare a risolvere quei problemi che le telecamere tradizionali installate a bordo delle auto non riescono a risolvere. A bordo di un veicolo – continua Vatteroni – l’illuminazione cambia continuamente sia per le diverse condizioni atmosferiche sia perché si passa velocemente attraverso zone d’ombra a zone di luce (basta pensare ai tunnel) su un oggetto che è in continuo movimento. Nel giro di dieci anni ogni macchina conterà almeno una ventina di telecamere installate che comprenderanno in primis il monitoraggio dell’autista e la creazione di un ambiente smart in cui viaggiare. Quello che il mercato sta chiedendo – sottolinea il CEO – sono soluzioni più affidabili per l’acquisizione dell’immagine”.
Automotive ma anche mercati di nicchia più remunerativi
La Toscana non scommette soltanto sull’automotive: sotto la lente di ingrandimento del sensore di EYE2DRIVE e di numerose aziende che investono nella tecnologia c’è infatti anche il campo di ispezione di materiali, che nel carrarese si riconosce soprattutto nel marmo. “Il mercato della sensoristica è dinamico e noi andiamo dietro alle opportunità. I prezzi variano a seconda dei volumi e delle applicazioni. Il mercato automotive sta diventando un mercato consumer: grossi volumi e di conseguenza prezzi più bassi; se trattiamo invece con il settore della moda, della difesa o dell’industria, che sono più di nicchia, l’investimento per le aziende sarà più oneroso. Si può dunque andare da qualche euro fino a qualche migliaia”.
Virginia Pedani