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28 giugno 2024

Cna a Funaro: “Si occupi delle piccole imprese”

L’assemblea di Cna ha chiesto l’impegno della neosindaca per le attività artigianali e a Nardella un’attività decisa dell’Europa.

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Giacomo Cioni e Sara Funaro

Giacomo Cioni e Sara Funaro

All’assemblea pubblica di Cna Firenze metropolitana, il presidente dell’associazione, Giacomo Cioni e quello nazionale di Cna, Dario Costantini, hanno delineato le strategie per sostenere il settore delle piccole e medie imprese italiane e sono emerse proposte concrete per affrontare le difficoltà del comparto nell’ottica di mettere a punto politiche che rispondano alle esigenze delle piccole imprese. Non a caso, il cahier di Cna è stato prontamente consegnato nelle mani della neosindaca Sara Funaro e dell’europarlamentare Dario Nardella. Non nuova a richieste esplicite alla politica, l’associazione degli artigiani ha voluto mettere in luce le questioni che ritiene più scottanti.

Particolare sofferenza per le aziende manifatturiere

Negli ultimi dieci anni, le piccole imprese nell’area metropolitana di Firenze hanno subìto una forte contrazione, con una particolare sofferenza per le aziende artigianali e settori come costruzioni e manifatturiero. Questo declino si inserisce in un contesto di difficoltà economiche e demografiche, con una popolazione in calo, giovani che emigrano all’estero e una crescente difficoltà a trovare manodopera.

Giacomo Cioni ha sottolineato quindi l’importanza di adattare le politiche alle esigenze delle piccole imprese a tutti i livelli: “È cruciale sviluppare politiche che rispondano alle esigenze delle piccole imprese a livello locale, nazionale ed europeo. Queste realtà sono il cuore dell’economia, non solo in Italia ma in tutta Europa, dove il 99% delle aziende sono di piccole dimensioni. Questo richiede una legislazione europea a loro misura, che includa anche una definizione finalmente chiara e uniforme di cosa è l‘artigianato”.

Appello accolto dal fresco europarlamentare Dario Nardella, intervenuto all’assemblea: “In Europa non c’è la cultura della piccola impresa, c’è la cultura della grande industria, noi dobbiamo portare il nostro peso specifico, la nostra tradizione nelle politiche europee per lo sviluppo, per le imprese e per la competitività” ha spiegato.

Chiesta una revisione della legge quadro sull’artigianato

A livello nazionale, Cioni ha proposto una revisione della legge quadro sull’artigianato, aggiornando i limiti dimensionali sui dipendenti, proteggendo la denominazione ‘artigiano’ e includendo nuovi mestieri nel comparto. “Dobbiamo inoltre rivedere l’autonomia concessa dalla legge alle Regioni, che in questi anni ha finito spesso per creare disparità territoriali e aumentato la burocrazia, danneggiando sia le aziende che i consumatori”.

Sul fronte locale, Cioni ha evidenziato la necessità di sostenere il ‘modello economico della bottega’, fondamentale per l’economia reale e il tessuto sociale delle comunità: “questo può essere fatto anche attraverso bandi specifici che incentivino questo tipo di attività”.

Il segretario nazionale di Cna, Dario Costantini, ha sottolineato dal canto suo l’importanza di affrontare le sfide comuni a livello europeo. “Le grandi sfide da affrontare non possono trovare risposte efficaci da parte dei singoli Stati – spiega -. Carenza di manodopera, inverno demografico, transizione green, flussi migratori ed energia hanno bisogno di soluzioni a livello europeo tenendo conto delle specificità di ogni singolo paese. Il sistema Cna lavora a livello europeo e nazionale portando il proprio contributo. Lo abbiamo fatto per l’autoproduzione di energia elettrica modificando il Pnrr, lo stiamo facendo con un progetto per i corridoi professionali in Nord Africa, per potenziare la collaborazione con le scuole”.

Incentivi per giovani imprenditori e sostegni finanziari

Tra le proposte di Cna, ci sono incentivi mirati per i giovani imprenditori, come agevolazioni fiscali e previdenziali per chi avvia nuove attività, e misure di supporto per la trasmissione d’impresa e la promozione dell’educazione imprenditoriale. La riduzione del cuneo fiscale e la reintroduzione di sostegni finanziari diretti, sempre più spesso sostituiti dal credito d’imposta, sono altri punti chiave.

Sul fronte delle politiche del lavoro, Cna chiede più flessibilità e suggerisce di elevare sopra i 15 il numero di dipendenti oltre il quale si applicano obblighi specifici in materie come assunzioni e cassa integrazione, e di permettere l’accesso degli under 18 a tutte le mansioni lavorative, a condizione che siano rispettati gli standard di sicurezza. Infine, Cna ha proposto il riconoscimento di diritto (almeno parziale) dei requisiti Esg (ambientali, sociali e di governance) per le Pmi. (redgs)

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