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Impresa

10 aprile 2024

Cosmetica: il fondo White Bridge entra nella pisana Vida Pharma

L’azienda di prodotti per la medicina estetica è cresciuta negli ultimi anni: nel 2022 fattuato di 10,7 milioni e utile netto di 3,36 milioni.

Silvia Pieraccini

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Il dinamico settore della cosmetica si arricchisce di un’altra operazione di M&A. Il fondo White Bridge Investments acquisisce la maggioranza di Vida Pharma, azienda di Crespina Lorenzana (Pisa) che produce filler e biorivitalizzanti a base di acido ialuronico per viso e corpo, altri prodotti per la medicina estetica e cosmetici, inclusi peeling e mesoterapici, presidiando l’intero processo produttivo, dalle materie prime al prodotto finito (col proprio marchio Ksurgery o come terzista). L’operazione, il cui valore non è stato reso noto, è finanziata da Banco Bpm e Illimity Bank. Vida Pharma, fondata nel 2004 da Dario Scaffai, ha una redditività da record: nel 2022 ha fatturato 10,7 milioni di euro, esportando in più di 40 Paesi, con un utile netto di 3,36 milioni di euro.

Obiettivo: accelerare la crescita

Scaffai resterà alla guida di Vida Pharma nella prossima fase di sviluppo dell’azienda: “L’accordo rappresenta un passo significativo nella strategia dell’azienda – spiega – sono fermamente convinto che con White Bridge riusciremo ad accelerare il processo di crescita, raggiungendo gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati, sia per via organica che tramite acquisizioni”. Marco Pinciroli, presidente e amministratore delegato di White Bridge, si è detto “impressionato” dal percorso di crescita di Vida Pharma negli ultimi anni e dalla capacità e dedizione del suo fondatore Dario Scaffai: “Vida Pharma rappresenta un esempio eccellente del saper fare impresa italiano – afferma – in un settore estremamente interessante e promettente quale la medicina estetica. Siamo orgogliosi e pronti per l’inizio di questo nuovo progetto, convinti che insieme raggiungeremo importanti traguardi”.

L’operazione prevede il rafforzamento della struttura manageriale, l’ampliamento del portafoglio prodotti, l’investimento in nuove tecnologie e studi scientifici e l’ulteriore spinta internazionale.

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Silvia Pieraccini

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