La difficile fase congiunturale non frena la nascita di startup innovative (società di capitali costituite da meno di cinque anni con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro, ad alto contenuto tecnologico e con forti potenzialità di crescita), considerate strategiche per immettere stimoli e idee nel sistema economico locale, aiutando lo sviluppo.
Sesto posto in Italia
Nel secondo trimestre 2022 – quello in cui hanno cominciato a manifestarsi i segnali provocati dalla guerra in Ucraina e si sono intensificati quelli scatenati dalla crisi energetica e delle materie prime – le startup e Pmi innovative iscritte nel registro delle Camere di commercio sono state 14.621 in Italia (+1,8% sul trimestre precedente), di cui 693 in Toscana (+3,5% sul trimestre precedente). A livello nazionale si tratta del sesto posto. Prima della Toscana si piazzano Lombardia (3.904), Lazio (1.774), Campania (1.350), Emilia-Romagna (1.094) e Piemonte (790). La crescita della Toscana, però, è doppia rispetto alla media italiana del trimestre.
Tra le prime dieci province italiane per numero di startup innovative, però, non c’è alcuna città toscana: la prima è Firenze all’11esimo posto con 247 startup innovative, preceduta da Brescia (286) e da Bergamo (291). Il podio spetta a Milano (2.737), seguita da Roma (1.599) e da Napoli (675). Tutto questo in attesa di avere il quadro degli investimenti attratti dalle startup innovative (attraverso crowdfunding, business angels o venture capital): nel 2021 la Toscana si era piazzata al terzo posto in Italia grazie a 72,9 milioni raccolti sul mercato in 17 operazioni.
Silvia Pieraccini