Celebra 10 anni il Consorzio della Finocchiona IGP.
Riunisce 38 produttori delle colline toscane, il consorzio della Finocchiona IGP che celebra i 10 anni di attività con un fatturato che si attesta intorno ai 25 milioni di euro e un insacco che raggiunge i 2 milioni e 400 mila chilogrammi.
Per il celebre insaccato l’Italia rimane il primo mercato con il 69,5%, ma cresce la Germania che raggiunge il 17% (su un totale del 25% dell’export in Ue) e l’Inghilterra che arriva al 3,5%, confermandosi il primo paese extra-UE per consumi.
“Crediamo che la ristorazione sia il principale biglietto da visita per il nostro prodotto e per il nostro territorio” spiega Antonella Gerini vicepresidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP. “la sinergia con i ristoranti della zona è per noi fondamentale. Negli anni abbiamo portato avanti la collaborazione con URCT (Unione Regionale Cuochi Toscani) per far entrare la Finocchiona IGP nei ristoranti, non solo nei taglieri come antipasto ma anche come ingrediente in grado di esaltare i piatti della tradizione con il suo gusto inconfondibile”.
Fra i progetti in corso anche “alveari tecnologici”
Tra i progetti più significativi che in questi anni hanno visto protagonista il Consorzio spicca l’Oasi della Finocchiona IGP, un’iniziativa nata dalla collaborazione con 3Bee, la climate tech company leader nella tecnologia per la protezione degli ecosistemi, che ha portato alla nascita di un complesso di alveari tecnologici e piante autoctone nelle colline vicino Cortona. Un impegno concreto in termini di sensibilizzazione verso la qualità della vita delle api e la biodiversità del loro habitat, che ha generato un impatto su circa 300mila api e 300 milioni di fiori impollinati l’anno. Il progetto ha inoltre dato vita a numerose ricette ideate con la Finocchiona e il miele prodotto negli alveari, un matrimonio vincente che ha evidenziato la liaison tra il Consorzio e i ristoratori della regione.
“La Finocchiona è già da anni entrata nell’immaginario collettivo come sinonimo di autentico sapore toscano” dice Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP. “Il nostro segreto? Un legame profondo con il territorio e una grande attenzione alla qualità e ad un disciplinare rigoroso da parte dei nostri produttori, una combinazione che garantisce standard qualitativi elevati e il rispetto delle pratiche tradizionali”. (redtm)