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Innovazione

05 marzo 2024

Ecco i bandi Fair, 12 milioni alle imprese per l’Ai

Presentati a Firenze gli avvisi per le Mpmi ma anche per le grandi, che saranno pubblicati a partire dalla fine di marzo.

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Circa 12 milioni di euro per finanziare i progetti delle imprese italiane sull’intelligenza artificiale: i bandi nazionali ‘a cascata’ per grandi aziende, Pmi e startup sono stati presentati a Firenze dalla Fondazione Fair, che gestisce il Partenariato Esteso a università, centri di ricerca e imprese finanziato dal Pnrr per 115 milioni di euro sul tema dell’Ai. L’obiettivo per il lungo periodo è riunire l’ecosistema dell’intelligenza artificiale italiana, affiancando aziende che sviluppano tecnologie su questo tema alle 27 realtà che compongono il Partenariato Esteso Fair, costituito da 14 università, 4 enti di ricerca, 7 grandi aziende ed altri 100 soggetti tra aziende e Pa che hanno dato il loro endorsement al progetto.

Come funzionano i bandi Fair

I bandi (gestiti dai 10 ‘spoke’ del progetto, coordinati dalle principali università e enti di ricerca italiani che si occupano di Ai) saranno pubblicati a partire dalla fine di marzo, per tutto il mese di aprile. Le valutazioni tecniche saranno condotte fino al 31 luglio, per arrivare a delle graduatorie, e a una prima possibile data di avvio dei progetti indicata per il 1 settembre 2024.

La parte sovvenzionata del progetto di ricerca e sviluppo deve essere integralmente compresa in una o più delle seguenti categorie: ricerca industriale (3,2 milioni), per l’acquisizione di nuove conoscenze e capacità da usare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi; studi di fattibilità (6,3 milioni), per la valutazione e l’analisi del potenziale di un progetto; sviluppo sperimentale (2,4 milioni), che comprende anche la costruzione di prototipi.

Il target dichiarato sono le Mpmi in forma singola e associata, a condizione che ciascuna impresa abbia una quota pari almeno al 20% del progetto; ma anche le grandi imprese, da sole o con Mpmi che abbiano una quota minima del 20%. L’agevolazione sarà erogata sotto forma di contributo a fondo perduto. Il limite massimo del contributo concedibile per ciascun progetto sarà pari a 300mila euro. Ciascun progetto dovrà comunque avere un costo complessivo superiore a 80mila euro.

“Le imprese toscane devono capire che è una opportunità”

“Questi bandi sono una grande opportunità – sostiene Fabrizio Bernini, presidente Dih Confindustria Toscana -, bisogna che le imprese toscane lo percepiscano e vi vadano incontro. Come Confindustria, come Dih Toscana, per portare questa cultura dell’intelligenza artificiale e del 5.0 dobbiamo portare l’imprenditore a far capire come può cambiare il suo prodotto, come l’Ai può aderire al suo prodotto, alle sue strategie, agli impianti che ha già in azienda, come può inserire l’Ai all’interno del suo prodotto per essere più competitivo sul mercato. Oggi in Toscana le aziende che già si occupano di intelligenza artificiale sono circa il 10%, ma l’80% vuole capire come funziona: per questo noi come associazione dobbiamo comunque portare a loro questa cultura dal punto di vista pratico, non tanto dal punto di vista della teoria e degli algoritmi”.

“E’ un passo concreto per favorire nuovi modelli di partenariato tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale, e avviare collaborazioni per sviluppare il potenziale di innovazione”, sostiene Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr. “Dobbiamo costruire insieme grandi progetti – afferma Giuseppe Di Pietro, presidente della Fondazione Fair -, attraendo nuovi fondi ed espandendo tutti insieme il raggio di influenza del nostro Paese in questo settore. I bandi a cascata sono il primo passo di apertura di questa collaborazione, che Fair si impegna a portare avanti anche oltre i confini del progetto Pnrr”. (lt)

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