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23 aprile 2025

L’economia di Firenze rischia la stagnazione: Pil 2025 +0,4% (se tutto va bene)

In caso di guerra aperta di dazi non si escude una variazione negativa (-0,3%). Investimenti ancora al palo (-0,5%).

Leonardo Testai
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L’applicazione dei dazi Usa è sospesa, e l’incertezza regna: ma nel peggiore dei casi il sistema produttivo metropolitano di Firenze rischia di perdere fino a 800 milioni di export, con una variazione del Pil che rischia di virare in rosso. Il rapporto 2025 sullo stato dell’economia fiorentina, stilato dall’ufficio studi della Camera di commercio di Firenze, prevede per l’anno in corso una modesta crescita del Pil (+0,4%), che potrebbe passare a quasi stagnante (+0,1%) nel caso di un quadro macroeconomico peggiore, coi dazi ma senza tener conto di possibili ritorsioni. In caso di guerra aperta di dazi si potrebbero perdere ulteriori punti, fino a un -0,3%.

Nello scenario macroeconomico 2025 più positivo l’area metropolitana di Firenze accuserebbe comunque un lieve calo generale dell’export (-0,8%), e uno più sostenuto delle importazioni (-4,8%). Il recupero dei consumi finali delle famiglie è stimato in un +1,1%, mentre gli investimenti fissi lordi sono stimati in riduzione (-0,5%). I ricercatori stimano un +0,6% per le unità di lavoro totali, dato trainato dai servizi (+1,1%) a fronte di un calo per costruzioni (-2,8%), industria (-0,6%) e agricoltura (-0,8%).

Produzione industriale, un 2024 da dimenticare

Nel dettaglio, la produzione industriale nell’area metropolitana di Firenze già nel 2024 ha mostrato un deterioramento progressivo, con riferimento soprattutto alla pelletteria e alla metallurgia. Al -5,1% del primo trimestre ha fatto seguito il -7,2% del secondo trimestre, il -4,5% del terzo e il -5,1% del quarto, per un -5,5% registrato in media d’anno, dato in netto calo rispetto al +2,7% del 2023. La media annua del fatturato crolla dal +5,1% del 2023 al -4,5% del 2024: ma gli ordini totali, anticipatori del ciclo, hanno mostrato una tendenza negativa con un leggero miglioramento (da -2,2% a +1,2%).

In base a un primo preconsuntivo per il periodo gennaio-marzo 2025, l’ufficio studi della Camera di commercio stima ancora un rallentamento tendenziale della produzione per Firenze (-4,7%), meno intensa per il fatturato (-0,5%), quest’ultimo frenato dalle scorte. Le contrazioni previste riguardano i settori più critici (moda, metalli e chimica); in positivo minerali non metalliferi e alimentari; con dinamica moderatamente positiva per la meccanica; fatturato in aumento per quest’ultima e le attività farmaceutiche. Si prevede una dinamica congiunturale positiva per il fatturato (+2,8% il dato destagionalizzato) e un calo contenuto della produzione (-0,6%).

“Qualità dei prodotti per ridurre gli impatti negativi”

Lo spettro dei dazi Usa, ha sottolineato il segretario generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini, “minaccia effetti sulla nostra economia locale, visti i valori dei legami commerciali tra il nostro territorio e gli Usa: negli Stati Uniti le imprese della metrocittà ricavano 6 dei 24 miliardi dell’export totale di area, 6 miliardi che in pratica rappresentano il 10% di quanto l’Italia ottiene complessivamente dalle vendite negli Usa”. In caso di imposizione totale dei dazi più ritorsioni e tariffe reciproche, secondo la ricerca, Firenze accuserebbe un -3% di export a valori correnti, con circa 800 milioni di euro di flussi in meno, senza tener conto dei prezzi lo ripetiamo. “Questa tuttavia è solo una congettura e anche molto aleatoria”, precisano i ricercatori.

Dal vino all’alta moda, “la Toscana e l’area fiorentina possono e devono confidare nell’alta qualità e nell’unicità dei loro prodotti per ridurre l’impatto della guerra dei dazi” sul Pil del territorio, ha osservato Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano: Cottarelli è stato il protagonista dell’evento organizzato dalla Camera di commercio per fare il punto sull’economia dell’area metropolitana di Firenze. “Dopo oltre 10 anni – ha detto il presidente Massimo Manetti – per la prima volta la Camera di commercio di Firenze torna a tenere una ‘Giornata dell’economia’, appuntamento che vogliamo rilanciare affinché divenga evento di riferimento per riflettere sull’andamento dell’economia fiorentina nel suo complesso”.

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