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22 aprile 2025

Firenze Fiera lancia la Mostra dell’artigianato (e il piano industriale)

Obiettivo metà maggio per il documento, sulla base del quale si andrà in tempi brevi all’aumento di capitale.

Leonardo Testai
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Come i maestri artigiani lavorano ai loro capolavori di oreficeria o di ebanisteria, il management di Firenze Fiera lavora al perfezionamento del piano industriale: è il doppio binario di una società che si prepara ad alzare il sipario sull’edizione numero 89 di Mida – Mostra internazionale dell’artigianato, e a predisporre l’aumento di capitale che, nelle intenzioni del Cda e dei soci – Regione Toscana in testa – dovrebbe consentire di abbattere l’indebitamento societario che è ancora zavorra per un’azienda capace di tornare all’utile negli ultimi anni.

Come preannunciato, la rassegna aprirà i battenti il 25 aprile – ma la cerimonia ufficiale di inaugurazione è stata posticipata al 27, per rispettare il lutto nazionale proclamato a seguito della scomparsa di Papa Francesco – e ospiterà nei 35mila metri quadrati di superficie espositiva 530 espositori provenienti dall’Italia e da una trentina di paesi stranieri fra i quali Cina, Egitto, Francia, Spagna, India, Indonesia, Giappone, Iran, Marocco, Nepal, Pakistan, Oman, Tunisia, Vietnam, Madagascar, Perù, Senegal. Nel 2024 la Mostra dell’artigianato attirò a Firenze 65mila visitatori.

Uno sprint per il piano (e l’aumento di capitale)

“Il piano industriale sta maturando ora a valle dell’approvazione del bilancio – ha detto il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini – perché prima abbiamo dovuto recepire le modifiche al disciplinare sulla Fortezza da Basso, perché con quelle modifiche noi abbiamo oggi la certezza del canone, e abbiamo la certezza su quando inizieranno i lavori a carico di Firenze Fiera. Sulla base di questo abbiamo approvato il bilancio e subito dopo, da giovedì scorso, abbiamo cominciato a lavorare sulla parte finale del piano industriale che io conto di approvare a metà maggio”.

Un’approvazione rapida che dovrebbe consentire un altrettanto rapido avvio del processo di ricapitalizzazione, prima delle elezioni regionali. “Come Regione Toscana – afferma il governatore Eugenio Giani – noi manifestiamo, a fronte di un piano industriale ben definito che sta maturando, la volontà quest’anno di aumentare il capitale sociale, sono 6 milioni quello che abbiamo messo a bilancio: e se i soci aumentano il capitale sociale si annulla una volta per tutte quel debito, sono tutti interessi in meno che paghiamo ogni anno”. Secondo Giani, oggi “non parliamo più di una Firenze Fiera che ha bisogno di soci che vengono dall’esterno, e che vedono quindi condizionare l’attività fiorentina e toscana: questa è una società che, comunque sia, ha le gambe per muoversi da sola, e anzi per essere un elemento di attrazione per gli altri”.

Mida tra officine esperienziali ed eventi immersivi

Nel frattempo, Mida offrirà ai suoi visitatori officine esperienziali, incontri con maestri artigiani, visite guidate ed eventi immersivi per scoprire tutte le espressioni del saper fare fiorentino, italiano, mondiale: “Grazie alle sinergie attivate su scala nazionale – dichiara Becattini – ci aspettiamo una ampia affluenza da tutta Italia, in attesa di celebrare, nel 2026, i 90 anni della mostra artigiana più bella e longeva d’Italia”. Fra le attrazioni della mostra, le rassegne collettive di Confartigianato, con ‘Pezzi unici’, e di Cna, con ‘Artefacendo’, ‘Fragmenta’ e ‘In conversazione’, progetto promosso insieme alla scuola di arti orafe Lao. ‘Con.Te.Ne.Re’ è invece il titolo della mostra promossa da Fondazione Cr Firenze, realizzata da Oma, Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte e curata da Adi Associazione per il Disegno Industriale.

Massimo Manetti, presidente della Camera di commercio di Firenze, ha ricordato che alla Mostra “presentiamo il progetto Firenze Città del restauro, promosso dalle associazioni di categoria: firmeremo un protocollo a cui aderiscono anche Comune, Città metropolitana, Regione, Fondazione Cr Firenze, gli Uffizi, tutte le maggiori realtà culturali ed economiche del territorio, per promuovere e valorizzare la filiera del restauro, una filiera di grande eccellenza che abbiamo sul territorio”.

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