I laboratori della Scuola del Cuoi o in Santa Croce
Era il 1950 quando i frati francescani del monastero di Santa Croce, a Firenze, chiesero a Marcello Gori e al cognato Silvano Casini, prestigiosi artigiani pellettieri fin dagli anni Trenta, di insegnare agli orfani di guerra l’arte della lavorazione della pelle, mettendo a disposizione un’ala del convento. Nacque così la Scuola del Cuoio, istituzione che per anni ha aiutato tanti giovani in difficoltà, disoccupati, invalidi, ex detenuti, malati mentali, a imparare un lavoro che è parte della tradizione fiorentina.
Ritorno alle origini
Oggi che la Scuola del Cuoio è diventata un laboratorio che produce e vende pelletteria (sempre in un’ala della Basilica di Santa Croce di grande fascino e ricchezza artistica) e organizza corsi di pelletteria a pagamento per giovani in arrivo da tutto il mondo, la famiglia Gori – ancora oggi titolare dell’attività – ha pensato di recuperare la missione originaria, quella sociale di aiuto ai più deboli.
Nasce la Fondazione Marcello Gori
E’ così che le sorelle Laura, Francesca e Barbara Gori, figlie di Marcello, hanno dato vita a una Fondazione intitolata al padre (morto nel 2003) che finanzierà borse di formazione-lavoro per insegnare il mestiere di pellettiere artigiano a chi è a rischio di emarginazione. In questa prima edizione le borse di studio sono sei e sono andate a malati psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, giovani con difficoltà familiari, detenuti ammessi al lavoro all’esterno, persone senza fissa dimora o in condizioni di povertà. Le candidature sono state presentate dalle associazioni Artemisia e Nosotras e dalla rete di solidarietà del quartiere 1 di Firenze, e valutate da un comitato direttivo presieduto da Barbara Gori.
Nove mesi per imparare il mestiere di pellettiere
Il percorso di studio, della durata di nove mesi, comincerà il 3 ottobre e si terrà in un laboratorio della Scuola del Cuoio accanto alla Basilica (negli spazi affittati dal Comune di Firenze), sotto la guida dei maestri artigiani della Scuola. “Alla fine di questo percorso anche chi non ha mai visto un pezzo di pelle diventerà un artigiano che sa fare una borsa – spiega Barbara Gori, presidente della Fondazione Marcello Gori e della Scuola del Cuoio -. L’artigianato permette a tutti di esprimere la fantasia, la creatività e l’entusiasmo che a volte è difficile esprimere a parole”.
Alla presentazione della Fondazione Marcello Gori e delle borse di formazione-lavoro, che si è svolta nella sede della Scuola del Cuoio nel complesso di Santa Croce, hanno partecipato quattro assessore della Giunta Nardella, Sara Funaro, Elisabetta Meucci, Cecilia Del Re e Maria Federica Giuliani, a conferma del legame che unisce il Comune di Firenze con la scuola e l’artigianato.
Silvia Pieraccini