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28 aprile 2025

Turismo, non è primavera in Maremma

Le prospettive per il settore a breve e medio termine. Gli operatori, chiedono strategie di “promozione su tutto il territorio”.

Carlo Pellegrino
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Non è iniziata sotto i migliori auspici la primavera del turismo in Maremma. Complice l’instabilità meteorologica, la provincia di Grosseto resta in letargo, in attesa di risvegliarsi da un lungo e piovoso inverno e aprire le porte ai visitatori. Maurizio Parrini, presidente Federalberghi Grosseto, traccia un bilancio dei giorni di Pasqua: “Fatte salve alcune eccezioni, si è arrivati a un’occupazione di posti letto negli hotel del 50%, e di solito per una sola notte”.

“Il punto di forza della Maremma – sottolinea Parrini – è il mare. Ed è chiaro che se le condizioni meteo non sono invitanti il settore soffre. C’è poi anche una situazione strutturale da analizzare, con un calo generalizzato delle presenze, con la quale fare i conti. Gli stipendi sono sempre gli stessi da decenni, tutti i prezzi crescono e per andare in giro con la famiglia ci sono sempre meno soldi. Gli operatori possono impegnarsi a non aumentare le tariffe, con difficoltà perché i costi aumentano anche per noi, ma spesso questo non basta”.  

La mancanza di infrastrutture penalizza

La nota dolente che affossa le prospettive della Maremma da sempre, poi, resta la stessa. “Non abbiamo strade adeguate e non abbiamo treni veloci – mastica amaro il presidente di Federalberghi Grosseto Maurizio Parrini – come si può pensare che si scelga la provincia di Grosseto solo perché è bella?”.

Maurizio Parrini, presidente Federalberghi Grosseto.

Non a caso anche questa Pasqua è andata meglio per la Costa d’Argento: “La vicinanza con Roma garantisce al sud della Maremma un bacino di visitatori molto più ampio e un flusso di visitatori ormai consolidato nel tempo – osserva Parrini – ma per Follonica e la zona nord è diverso. Chi arriva dall’Emilia Romagna o dalla Lombardia è costretto a fare un lungo viaggio”.

Le prospettive a medio termine

E i prossimi giorni? “Per il mare – risponde Parrini – dipenderà soprattutto dal meteo”. “Diverso è il discorso delle zone interne – aggiunge l’imprenditore – delle campagne e delle zone termali, dove già i giorni di Pasqua sono stati migliori”. Non guasterebbero strategie di promozione su tutto il territorio: “Abbiamo il mare, abbiamo i paesaggi, abbiamo la natura – incalza Parrini – ma non abbiamo eventi per promuovere il nostro territorio. Il turismo cambia velocemente, non altrettanto veloce è l’adeguarsi a questo cambiamento. Ognuno pensa per sé e non c’è una visione di sviluppo turistico da parte dei Comuni”.

Parole che suonano come musica nelle orecchie di Massimo Caputi, presidente Confindustria Toscana Sud Alberghi e presidente nazionale Federterme. Caputi è scoraggiato: “In Maremma manca una visione turistica del territorio. Un esempio è la tassa di soggiorno, che dovrebbe essere reinvestita nel turismo. Questo non succede”. “La Pasqua in Maremma è andata male – afferma il vicepresidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi – con le strutture abbastanza vuote. Qui si pensa di potersi affidare soltanto ai mesi estivi, senza capire che ormai la concorrenza è spietata. Nel 2024 oltre 4 milioni di italiani hanno scelto il mare dell’Albania, che è bello e costa molto meno. Se non si capisce che è necessario destagionalizzare, siamo nei guai”.

Le prospettive del turismo termale

Caputi è anche ceo di Terme di Saturnia spa. “Anche a Manciano, che è il primo comune termale italiano – incalza Caputi – vedo poca promozione. Il turismo termale ha sofferto meno i capricci del meteo, è vero, ma anche in questo ambito il bilancio non è positivo”. Il problema, insomma, è generalizzato”. “La Regione Toscana sta facendo molto – osserva il presidente nazionale Federterme – ma anche i Comuni devono impegnarsi di più. Il brand Toscana attira, ma senza una campagna complessiva non è più sufficiente. Cosa servirebbe? Maggiore coesione nel territorio e una promozione turistica intelligente che coinvolga tutti gli attori in campo”.

Massimo Caputi, presidente Confindustria Toscana Sud Alberghi e presidente nazionale Federterme.
Massimo Caputi, presidente Confindustria Toscana Sud Alberghi e presidente nazionale Federterme.

All’orizzonte, insomma, più nubi che raggi di sole. “Il turismo è in un momento complesso nel nostro Paese – conclude Caputi – abbiamo difficoltà sia con i turisti stranieri, americani in particolare, che con gli italiani. Cosa mi aspetto per i prossimi ponti e per l’estate? Difficile da dire. Non esistono le pianificazioni a lungo termine, ormai si fa tutto con Booking pochi giorni prima. Dobbiamo aspettare”.

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