Il rendering della Darsena Europa, il progetto di ampliamento del porto di Livorno destinato a raddoppiare i traffici
Giochi fatti, anche se con qualche pericolosa piroetta, al vertice dell’Autorità portuale del Mar Tirreno settentrionale, che ha competenza sui porti di Livorno e di Piombino e che dal 2021 è guidata da Luciano Guerrieri, ex sindaco Pd di Piombino.
Salvini ha comunicato il nome a Giani
Il presidente della Regione, Eugenio Giani (Pd), avrebbe voluto la riconferma di Guerrieri per altri quattro anni alla presidenza dell’Authority, scaduta il 14 marzo scorso (nell’attesa del successore il ministero ha nominato Guerrieri commissario straordinario); ma il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (Lega) – cui spetta la decisione d’intesa col presidente della Regione – ha scelto Davide Gariglio, avvocato torinese, 58 anni, ex parlamentare Pd che si è occupato di portualità come componente della Commissione trasporti. Pochi giorni fa, il 24 aprile, Salvini ha inviato a Giani la “comunicazione formale di intesa” sulla proposta di nomina di Gariglio.
Una nota del Pd toscano e costiero apre la porta a Gariglio
Giani finora ha preso tempo, ma oggi, 28 aprile, una nota congiunta firmata da Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana, Alessandro Franchi, segretario territoriale Pd Livorno e Simone De Rosas, segretario territoriale Pd Piombino, ha messo fine ai tentennamenti e dettato la linea: il Pd dà “il più caloroso benvenuto a Davide Gariglio, che rappresenta una proposta di straordinaria qualità e prospettiva”, e ribadisce “tutto il supporto per agevolarne il lavoro e l’azione, nel totale rispetto della sua autonomia”.
Tutte le sfide del nuovo presidente
La nota dei tre esponenti Pd mette poi in fila le sfide che attendono il nuovo presidente, dalla Darsena Europa al completamento del microtunnel per allargare il canale di accesso al porto di Livorno, dallo sviluppo del porto di Piombino “anche alla luce degli accordi per il rilancio della siderurgia”, alla questione della continuità territoriale. E ancora la zona logistica semplificata che abbraccia entrambi i porti e il futuro project financing per il terminal contenitori della Darsena Europa, che rischia di ingarbugliarsi dopo la manifestazione di interesse per la costruzione e gestione del 50% del terminal presentata nei giorni scorsi all’Authority dal Gruppo Grimaldi. Nel gennaio scorso era stata Msc, con Fratelli Neri e Lorenzini &C., a presentare una manifestazione d’interesse per realizzare e gestire il 100% del terminal contenitori. Ora dunque sul tavolo ci sono due proposte diverse e inconciliabili.
A quando l’avviso di project financing?
Il presidente Guerrieri aveva spiegato nei mesi scorsi che l’avviso del project financing per consultare il mercato sarebbe stato pubblicato dopo l’avvio delle opere marittime, appaltate dall’Authority e formate da una diga foranea esterna di 4,6 chilometri, dighe interne per 2,3 km, dragaggio dei fondali del canale d’accesso ai bacini per portarli a una profondità di 16 metri. L’appalto è stato vinto a fine 2021 da un raggruppamento guidato da Sidra-Società italiana dragaggi, braccio operativo italiano del colosso belga Deme, con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Sales e Fincosit per 380 milioni di euro, da rivalutare per l’aumento dei materiali e la dilatazione dei tempi, legati (anche) alla valutazione d’impatto ambientale che ha imposto numerose prescrizioni e la revisione del progetto. L’obiettivo era quello di avviare le opere pubbliche entro il primo trimestre 2025, ma anche questa scadenza è ormai sfumata. E ora starà al nuovo presidente riprendere in mano tutti i fili della matassa.
Silvia Pieraccini