Una forte esplosione, avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta: l’incendio divampato nell’area Eni di Calenzano ha causato, secondo i primi bollettini, due morti, nove feriti e tre dispersi, questi ultimi probabilmente coinvolti nel crollo di una palazzina. Oltre a nove feriti accompagnati con le ambulanze presso gli ospedali della zona, altre 17 persone si sono presentate in strutture ospedaliere per cure mediche, secondo quanto ha spiegato la prefettura.
Una nera colonna di fumo è stata ben visibile anche dai comuni vicini: il Comune di Calenzano ha invitato la popolazione a non avvicinarsi all’area interessata dall’esplosione, a tenere chiuse porte e finestre, e spegnere eventuali impianti di climatizzazione. Nel pomeriggio Arpat ha poi comunicato che non ci sono rischi per la salute. La linea ferroviaria è stata chiusa e poi riaperta, così come il casello autostradale dell’A1 a Calenzano.
Danni anche nelle aziende dei dintorni
L’esplosione nel sito Eni di Calenzano è avvenuta in un’area definita punto di carico, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante: più di un mezzo sembrerebbe essere coinvolto dalle fiamme come anche la pensilina della struttura. Fiamme che, secondo quanto ha precisato l’Eni a incendio in corso, “sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi”. L’incendio è stato poi domato dai vigili del fuoco. Alle persone presenti sono state distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie. A causa dell’onda d’urto dell’esplosione, che si è avvertita anche ben oltre i confini di Calenzano, si registrano danni anche nelle aziende circostanti, fra cui vetri rotti e controsoffitti crollati: una quindicina di aziende nei dintorni sono state evacuate a scopo cautelativo.
La procura di Prato apre un’inchiesta
“Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”, ha annunciato il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli, che stamattina ha fatto un sopralluogo nel sito Eni. Al momento dell’esplosione, ha spiegato Tescaroli, erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante: e secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito di una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti.
Lo stabilimento di Calenzano svolge attività di ricezione, deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio (kerosene). Tali prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati con la raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell’invio alle pensiline di carico delle autobotti. Lo stabilimento, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati, è composto da parchi serbatoi; pensiline di carico autobotti; sale pompe; impianto antincendio; terminale di arrivo dell’oleodotto; impianti di misurazione fiscale; impianti di recupero vapori dalle pensiline di carico autobotti; impianto di trattamento acque; cabine elettriche, impianti elettrici e strumentazioni varie.
Cgil-Cisl-Uil, sciopero generale provinciale l’11
Unanime il cordoglio delle istituzioni, oltre che delle categorie e dei sindacati: dal capo dello Stato Sergio Mattarella alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, fino alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. “Stiamo monitorando costantemente le conseguenze, e la nostra struttura è a disposizione delle imprese delle zone coinvolte dall’incendio al deposito carburanti”, ha annunciato il presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa e di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi.
Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato lo sciopero generale provinciale di 4 ore a fine turno per mercoledì 11 dicembre, con manifestazione nel pomeriggio a Calenzano. “Non possiamo più parlare di fatalità, ora una task force regionale”, affermano il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè e il coordinatore fiorentino del sindacato, Leonardo Mugnaini, ricordando che la stessa Uil “proprio tre anni fa, fece una denuncia all’Usl Toscana Centro per problemi relativi a dei malfunzionamenti interni al sito stesso, che portò ad un intervento degli organi di vigilanza con la sospensione temporanea delle attività”. Sempre per la giornata dell’11 la Regione Toscana ha proclamato il lutto regionale.
Leonardo Testai