Il rendering della centrale Sorgenia in Val di Paglia, ai piedi del Monte Amiata
Per la prima volta era stato ‘scalfito’ il dominio di Enel Green Power nella geotermia in Toscana. E invece la centrale a ciclo binario da 10 Mw progettata da Sorgenia in Val di Paglia, ai piedi del monte Amiata, e autorizzata dal Consiglio del ministri più di due anni e mezzo fa, il 1 settembre 2022, dopo un duro braccio di ferro tra Regione Toscana (favorevole al progetto) e Soprintendenza (contraria), non si farà più.
L’impianto costa troppo
Sorgenia ha annunciato la rinuncia, segnalando che “l’evoluzione del quadro di riferimento ha reso sempre meno sostenibile da un punto di vista economico la realizzazione dei progetti”. Ma oltre ai costi, sembrano aver influito il lungo procedimento autorizzativo e l’imminente riassetto azionario della società energetica controllata dal gruppo F2i, con il previsto ingresso al 40% del fondo americano Sixth Street. Ancora una volta, dunque, il tempo è stato un fattore determinante. Insieme con la centrale geotermica in Val di Paglia, Sorgenia rinuncia anche al progetto di Poggio Montone, che prevede sempre una tecnologia a zero emissioni in atmosfera e totale reiniezione del fluido geotermico.
Rinuncia alla tecnologia con reiniezione del fluido geotermico
Sorgenia afferma di continuare “a valutare positivamente l’importante contributo energetico, ambientale e socio-economico che questa tecnologia può garantire al Paese”, ma dopo aver provato a coinvolgere altri operatori per cofinanziare la realizzazione delle centrali ha deciso “di concentrare le proprie attività di sviluppo su un numero più ristretto di tecnologie per la produzione di energie rinnovabili”. In Toscana la società energetica ha già realizzato 32 Mw di fotovoltaico e “sono in via di definizione impianti per circa 170 Mw”.
Silvia Pieraccini