Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
Ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna la voglia di guardare oltre non è mai mancata. In una città come Grosseto, storicamente povera di industrie, un’esperienza come Area Punto Zero mancava. Così quando la delegazione maremmana di Confindustria Toscana Sud ha deciso di puntare su un progetto innovativo per la nascita di un distretto manifatturiero e tecnologico nell’area di via Genova, il sindaco ha detto subito sì. Coniugare la possibilità di creare un piccolo polo capace di offrire nuove opportunità occupazionali e la riqualificazione di una zona periferica della città piacque molto al Comune di Grosseto, così come alla Regione Toscana e alla Camera di Commercio. Oggi quell’idea sta progressivamente prendendo forma.
Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna: cosa si sente di dire agli imprenditori che hanno creduto in questo progetto?
“Ringrazio tutti gli imprenditori che hanno creduto in questo progetto e hanno investito tempo, risorse e fiducia. La loro visione e il loro impegno sono fondamentali per il successo di un’iniziativa così ambiziosa”.
Quanto crede il comune di Grosseto nell’area produttiva di via Genova?
“Crediamo molto nel potenziale di quest’area. L’approvazione del finanziamento da oltre un milione di euro da parte della giunta regionale lo scorso gennaio è una testimonianza chiara di quanto riteniamo strategico lo sviluppo di via Genova. Questo progetto nasce dal masterplan ‘Area Punto Zero’ presentato a noi da Confindustria Toscana Sud nel 2022, una visione solida che il Comune ha voluto concretizzare con impegno e rapidità. L’intervento non solo prevede il miglioramento delle infrastrutture, ma punta anche a trasformare quest’area in un polo di eccellenza manifatturiera, uno degli asset più importanti per la città. Inoltre, l’intervento per la riqualificazione della scuola di via Mazzini (annunciato in tandem con quello di via Genova), che prevede l’adeguamento sismico e antincendio, rappresenta un altro passo importante per migliorare la qualità della vita urbana e garantire la sicurezza ai nostri giovani: insomma Grosseto continua a crescere. E crescere bene”.
A che punto sono i lavori per le varie opere richieste per lo sviluppo di quest’area?
“I lavori sono in una fase avanzata. Del milione di euro assegnato dalla Regione, 300mila euro sono stati stanziati per il 2025. Il progetto per la realizzazione dello svincolo di via Senese, che prevede il raddoppio del tratto viario e la creazione di svincoli adeguati per la movimentazione dei mezzi, è già stato definito. I lavori per questo svincolo inizieranno entro la fine del 2025, con conclusione prevista nel 2026. Questi interventi sono cruciali per rendere l’accesso all’area non solo più decoroso, ma anche funzionale, con le infrastrutture necessarie per sostenere l’espansione manifatturiera”.
Quanto è importante che imprenditori, associazionismo e istituzioni collaborino in questo progetto?
“La collaborazione tra imprenditori, associazionismo e istituzioni è un elemento imprescindibile per il successo di questo progetto. Gli imprenditori sono i principali conoscitori delle necessità e delle dinamiche del mercato, mentre le istituzioni garantiscono la pianificazione, i finanziamenti e l’attuazione delle opere in tempi rapidi e con gli standard richiesti. L’associazionismo, infine, svolge un ruolo fondamentale nel creare un ponte tra pubblico e privato. La sinergia tra questi attori è determinante”.
L’economia di Grosseto è storicamente fondata su turismo, agricoltura e servizi: può questo progetto rappresentare un cambiamento storico per la città?
“Assolutamente sì. Nonostante il nostro territorio sia da sempre legato al turismo e all’agricoltura, è ora necessario un cambiamento di passo: dobbiamo ampliare le nostre possibilità. La vocazione manifatturiera può e deve affiancarsi agli altri settori, dando un ulteriore impulso all’economia locale. Grosseto ha il potenziale per diventare un polo manifatturiero competitivo, come altre province toscane. Siamo consapevoli che molto resta da fare per attrarre investimenti e aziende, creando nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per la nostra comunità, ma la strada imboccata è corretta”.
Per l’economia non è un momento facile, tanti settori soffrono. Che opportunità può dare l’Area Punto Zero?
“L’Area Punto Zero offre una grande opportunità per dare nuovo slancio all’economia di Grosseto. Il polo manifatturiero che nascerà in questa zona non solo potenzierà le imprese già esistenti, ma attirerà anche nuove realtà industriali, stimolando occupazione e sviluppo. In un periodo in cui molti settori sono in difficoltà, avere una zona produttiva ben attrezzata e moderna, con accessi adeguati diventa fondamentale. Questo intervento è, quindi, una risposta concreta alla necessità di diversificare l’economia locale e rendere Grosseto più competitiva”.
Vede possibile che altre zone della città possano assumere una valenza industriale?
“Penso che sia possibile, certo. Ma non tanto in senso tradizionalmente ‘industriale’, quanto piuttosto manifatturiero. A questo proposito, un’area che potrebbe giocare un ruolo strategico è quella di via Giordania, che offre potenziale per ospitare ulteriori sviluppi manifatturieri. Come Comune, stiamo valutando diverse opzioni, tra cui la possibilità di lanciare bandi e modalità di vendita calmierate per aree di proprietà comunale, al fine di attrarre investitori e supportare la crescita di piccole e medie imprese. Il nuovo piano operativo che stiamo elaborando contribuirà a definire meglio queste opportunità e a guidare lo sviluppo in modo strategico e sostenibile”.
Come imprenditore agricolo, come vede il futuro economico di questa città?
“Come imprenditore agricolo sono fiducioso nel futuro economico di Grosseto. Se sapremo affrontare le sfide del futuro Grosseto potrà continuare a crescere, creando nuove opportunità di lavoro e consolidando la sua vocazione agricola, insieme alla nuova dimensione manifatturiera che stiamo costruendo. Ma possiamo farlo solo restando uniti e remando tutti nella stessa direzione, senza timore dei cambiamenti e riuscendo, anzi, a cavalcarli”.
Carlo Pellegrino