Gli affitti turistici continuano ad essere motivo di scontro tra il Governo e la Regione Toscana. Era successo con la legge regionale 86/2016 (il vecchio testo unico sul turismo), che la Regione era stata poi costretta a modificare per evitare una sonora bocciatura della Corte Costituzionale, cui si era rivolto il Consiglio dei Ministri. In quell’occasione erano state cancellate dal Consiglio regionale le norme – introdotte pochi mesi prima – che limitavano le locazioni turistiche, facendo così cessare la materia del contendere prima della decisione della Consulta (che nel gennaio 2020 ne aveva preso atto).
Contestata la norma che permette ai Comuni turistici di limitare gli affitti brevi
Ora lo scontro si riaccende col nuovo testo unico sul turismo (legge 61/2024) – votato da Pd, Italia Viva e M5S – che è stato impugnato oggi, 7 marzo, dal Consiglio dei Ministri: viene contestata la norma (art. 59) che permette ai Comuni a più alta densità turistica di individuare zone in cui limitare le locazioni turistiche, come ha già fatto il Comune di Firenze nell’area Unesco sollevando una serie di ricorsi al Tar Toscana (entro giugno sono previste le udienze al Tribunale amministrativo).
Il Tar Toscana si è peraltro già espresso, nel luglio 2024, sui limiti agli affitti turistici introdotti dall’allora sindaco Dario Nardella, cancellandoli di fatto per “incoerenza normativa” (lo stop era stato introdotto nella variante al regolamento urbanistico ma non inserito nel piano strutturale e nel piano operativo, destinato a prendere il posto del regolamento urbanistico). L’attuale sindaca Sara Funaro ha continuato la battaglia avviata da Nardella per contenere le locazioni brevi, accusate di “fagocitare” le locazioni lunghe. La linea, applaudita dagli albergatori, è sempre stata contrastata dalla ministra del Turismo Daniela Santanché.
La destinazione d’uso dell’immobile limita B&B e affittacamere
L’altra norma contestata ora dal Consiglio dei Ministri è l’art. 41 della legge 61/2024 che riguarda sempre il settore extralberghiero e prevede che possano essere destinate all’attività di affittacamere, bed and breakfast, case vacanze e residenze d’epoca solo immobili che hanno destinazione d’uso turistico-ricettiva (escludendo di fatto quelli con destinazione residenziale).
La Regione: il turismo è materia di nostra competenza
“Abbiamo pieno titolo di legiferare secondo le esigenze del turismo”, hanno subito commentato il presidente della Regione, Eugenio Giani e l’assessore al Turismo, Leonardo Marras, parlando di “necessità di governare i processi in evoluzione”. “Siamo convinti di avere ragione da vendere e la Giunta regionale si difenderà partendo dal fatto che il turismo è una materia di competenza regionale”, aggiungono allontando il timore che, per la seconda volta in cinque anni, sia ravvisata un’invasione della competenza esclusiva statale nella materia «ordinamento civile».
Silvia Pieraccini