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Innovazione

26 luglio 2024

Innovazione e R&S, la Regione rimette in pista il bando per le aziende straniere

Nuova versione dell’avviso di Invest in Tuscany annunciato a gennaio, con una dotazione innalzata a dieci milioni di euro.

Leonardo Testai

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Un bando sperimentale, un aiuto per far crescere gli investimenti stranieri in ricerca, sviluppo e innovazione in Toscana: il nuovo avviso presentato oggi a Firenze dalla Regione è in realtà un’evoluzione del bando preannunciato lo scorso mese di gennaio (e poi sospeso), con una dotazione di fondi incrementata. Sono dunque previsti non più i 5,2 milioni di euro originari, ma 10 milioni di euro, destinati a medie-grandi imprese a capitale estero – ossia, aziende in cui l’investitore straniero possiede almeno il 10% delle azioni ordinarie – in partnership con almeno una Pmi.

I progetti che verranno presentati a sportello da settembre potranno avere un valore compreso fra 1,5 e 3 milioni di euro e una durata di 12 mesi (più una eventuale proroga di 3 mesi). Il contributo in conto capitale erogato coprirà fra il 25% e l’80% dell’investimento, in base alla tipologia di beneficiario. Le risorse provengono dai fondi strutturali della Ue (Pr Fesr Toscana 2021-2027), di cui il bando rappresenta una delle 3 misure strategiche (in termini di innovazione nella programmazione).

“Il nuovo bando – afferma il presidente della Regione Eugenio Giani – punta a far crescere gli investimenti esteri in Toscana cercando di dare una forte spinta, dunque, al consolidamento della competitività del territorio toscano nella ricerca e sviluppo, ma anche delle professionalità per favorire il radicamento di nuove imprese estere o l’ampliamento di quelle già presenti. In questo modo vogliamo valorizzare una trama di rapporti con i nostri territori già sviluppata, e che poggia le basi sulla collaborazione con Pmi, centri di eccellenza, e spin-off o start-up innovative”.

Come funziona il bando (aperto da settembre)

L’intervento si propone di incentivare in particolare gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione fino alle fasi di prototipazione e che prevedano un alto grado di innovazione (come ad esempio azioni di validazione precoce dei prodotti/processi), con un Trl (Technology Readiness Level) di arrivo pari almeno a 7: “Dimostrazione di un prototipo di sistema in ambiente operativo”. I destinatari possono essere grandi imprese a capitale estero in collaborazione con almeno una Mpmi; piccole imprese mid cap a capitale estero, con o senza collaborazione con almeno una Mpmi; altre mid cap a capitale estero, in collaborazione con almeno una Mpmi.

L’avviso, a cura dell’ufficio Invest in Tuscany, prevede la valutazione e l’assegnazione di un punteggio a ciascun progetto secondo criteri di selezione e di premialità: punteggi elevati saranno conferiti a quei progetti che prevederanno l’apertura di nuove unità produttive stabili in Toscana, la riqualificazione di aree industriali dismesse, oltre a quelle per progetti incentrati sull’economia a basse emissioni di carbonio, sulla resilienza e sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sull’economia circolare. Non saranno invece ammesse le delocalizzazioni: i soggetti che parteciperanno al bando dovranno garantire la permanenza di almeno 5 anni sul territorio toscano.

“Valore aggiunto delle imprese straniere +30% in 5 anni”

“Negli ultimi 5 anni, nonostante la frenata dovuta alla pandemia, il valore aggiunto prodotto dalle imprese a capitale estero è cresciuto di oltre il 30%”, osserva Paolo Ruggeri, coordinatore della commissione Multinazionali di Confindustria Toscana, spiegando che “attrarre e far crescere gli investimenti stranieri in ricerca, sviluppo e innovazione attraverso politiche industriali dedicate è una proposta che avevamo avanzato da tempo”. Dunque, sostiene Ruggeri, “il nostro ruolo attivo nella realizzazione di attività di supporto e orientamento delle imprese, sui temi connessi a tutte le opportunità di finanziamento volte a favorire la ripresa e la crescita economica, diventa quindi fondamentale in una regione come la nostra, in cui le filiere sono un patrimonio unico da preservare e supportare nello sviluppo e nella crescita”.

Autore:

Leonardo Testai

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