“Una revisione importante e necessaria”. Così le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Confindustria della Toscana commentano le modifiche alla legge regionale 71/2017 sugli incentivi alle imprese, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale.
Una riforma che dà una mano allo sviluppo
Le nuove norme (i contenuti sono stati ampiamente descritti da t24 e si possono trovare qui) hanno eliminato alcune rigidità d’accesso ai contributi e “alleggerito” il sistema sanzionatorio (in particolare le fattispecie di revoca dei finanziamenti), e potranno essere applicate anche in occasione dei prossimi bandi finanziati con i fondi europei della programmazione 2021-2027, che la Regione ha annunciato a partire dalla primavera. “Finalmente si interviene sulla semplificazione dei finanziamenti alle imprese in vista del prossimo avvio dei nuovi fondi strutturali. Così diamo una mano allo sviluppo”, affermano le associazioni.
Ridotti una parte degli oneri burocratici
I rappresentanti delle imprese ricordano di aver contribuito, presentando una serie di proposte, alla definizione della normativa e applaudono al lavoro di confronto svolto nell’ultimo anno e mezzo con l’assessorato regionale allo Sviluppo economico e con la seconda commissione consiliare. Le novità introdotte, secondo le associazioni imprenditoriali, riducono “una parte degli oneri burocratici a carico delle imprese” e “rendono meno gravoso il sistema sanzionatorio”.
Il contrasto alle disuguaglianze di genere
Apprezzata la previsione dei contratti di sviluppo regionali e dell’ecosistema dell’innovazione e la futura rete di informazione sulle opportunità di finanziamento pubblico che sarà sviluppata dalla Regione insieme con le associazioni di categoria, e che punta a sostenere gli investimenti delle imprese. Giudizio positivo anche per i riferimenti, nelle modifiche apportate, alla parità di genere e al contrasto alle disuguaglianze: “Temi che rappresentano le grandi sfide di questo tempo – affermano le cinque associazioni – e riguardano tutti, incluse le imprese, per le quali il ruolo delle donne è imprescindibile e che sulle nuove previsioni della legge sono chiamate a fare la loro parte”.
Silvia Pieraccini