La sicurezza sul lavoro si apprenderà con un gioco, anzi un videogioco. Nasce infatti con questo obiettivo il videogioco che, da qui a 18 mesi, sarà realizzato da Zhero Consulting, azienda con sede operativa a Montespertoli (Firenze) e attiva nell’ambito della formazione e della consulenza e Troglobytes Games, impresa di videogiochi con sede a Barcellona.
Il videogioco, che è parte di un più ampio progetto formativo sulla sicurezza che si chiama “Play4Safety”, mira ad adottare un approccio più incisivo nella formazione dei lavoratori e dei docenti sulla sicurezza nel settore edile, soprattutto per contrastare le barriere di matrice culturale e linguistica dei lavoratori stranieri e offrire un approccio dinamico alla materia ai giovani lavoratori dei cantieri. Da questo nasce, quindi, l’idea di promuovere attraverso il gioco, i corretti comportamenti da adottare per lavorare in sicurezza.
La sperimentazione del progetto con una azienda toscana
Il progetto si svilupperà in varie fasi che prevedono prima una mappatura delle normative comunitarie in materia di sicurezza sul lavoro; poi l’applicazione dei meccanismi del gioco (gamification) alla sicurezza nel campo dell’edilizia; in seguito lo sviluppo e il test del videogioco; quindi la progettazione di un corso sulla sicurezza che veda protagonista il videogioco (tool-kit); infine il test del tool-kit e del videogioco con i lavoratori e i formatori.
I primi a sperimentare videogioco e progetto sarà il gruppo Livith, impresa toscana specializzata nella produzione di dispositivi di sicurezza sul lavoro.
“L’importanza della formazione è dimostrata dalle statistiche sugli infortuni e da vari studi dell’Inail – sottolinea Paola Cormio, ideatrice e responsabile del progetto -. La formazione è un’importante forma di prevenzione che deve essere valorizzata”.
“Ridurre gli infortuni, aumentare la percezione del rischio – aggiunge Valeria Mirarchi, responsabile di Zhero Consulting -, diffondere la cultura della sicurezza sono i motivi che ci hanno portato a esplorare nuove modalità formative, dalla realtà aumentata, ai video, al role playing fino ad arrivare a questo progetto Play4Safety”.
Matilde Nardi